“In Campania abbiamo fatto iniziative analoghe a quella di Benevento a Salerno e Avellino. E’ un percorso che ci porterà, credo nel mese di gennaio, agli Stati generali del Sud a Napoli” .”la politica deve tornare a essere interprete delle istanze delle persone, degli ordini professionali, delle categorie, di sindacati, confindustria, della scuola.” “Abbiamo visto Renzi viaggiare con il treno del Partito Democratico, ma quello era un treno privilegiato! I veri treni, su cui viaggiano tanti italiani, sono i treni regionali in condizioni disastrose” “La politica deve smettere di fare masterplan e cominciare a dare soluzioni e realizzarle. Non c’è molto tempo ormai. La gente non investe più sul proprio territorio, se ne va.” “vorrei proprio gustarmi il fatto di guardare mio marito dagli scranni del governo e con lui all’opposizione!” Di Alda Sensi – Silvio Berlusconi ha sempre avuto attenzione e sensibilità per la capacità di “bucare” il video. Conta sicuramente il lavoro che viene fatto in Parlamento e sui territori, ma la “riuscita televisiva” è importantissima, specie quando si entra in campagna elettorale. Nunzia De Girolamo in questo periodo è presente nei talk show di molte emittenti, scelta sia per capacità politica sia per la facilità con cui comunica davanti a una telecamera. In questi giorni, in cui ormai siamo entrati in campagna elettorale, De Girolamo è ritornata sui media con grande forza. 42 anni nata a Benevento, laureata in giurisprudenza, si impegna in politica dal 2007. Deputata di Forza Italia, è stata anche Ministro nel governo Letta, come Pdl. Sposata con Francesco Boccia (Pd) ha una figlia, Gea. Recentemente ha organizzato insieme a Forza Italia di Benevento, una conferenza programmatica in preparazione degli Stati generali del Sud. Proprio a partire da questo le abbiamo fatto alcune domande.
Vi state preparando alle elezioni, costruendo il programma. L’appuntamento più recente a Benevento. A quando gli stati Generali del Sud?
De Girolamo – In Campania abbiamo fatto iniziative analoghe a quella di Benevento a Salerno e Avellino. E’ un percorso che ci porterà, credo nel mese di gennaio, agli Stati generali del Sud a Napoli
Avete scelto di chiamare l’evento “ascolto e confronto” un segnale di coinvolgimento della società molto preciso. Che risultati avete raccolto?
De Girolamo -E’ stata un’impostazione fortemente voluta da tutto il gruppo dirigente della Campania. Una grandissima occasione di ascolto e di confronto. 75 relatori, dalle 9 di mattina sino alle 8 di sera. Faticoso ma, al contempo, molto interessante. Berlusconi, nel messaggio che ci ha mandato, ci ha detto che è così che vorrebbe il partito. Penso che la politica debba tornare a essere interprete delle istanze delle persone, degli ordini professionali, delle categorie, di sindacati, confindustria, della scuola.
Le difficoltà e le istanze di cui prendere nota sono sempre di più, non crede?
De Girolamo – Assolutamente si, tutti coloro che ho ascoltato hanno mostrato con chiarezza le sofferenze delle aziende e delle famiglie italiane. La politica deve uscire dall’autoreferenzialità in cui è caduta da troppo tempo e tornare nei supermercati, nei luoghi più comuni, fra la gente. Ascoltare i problemi delle persone, i problemi quotidiani che purtroppo sono tantissimi. Lo dimostrano anche i dati che abbiamo sia sulla disoccupazione che sul pil.
La politica comunque deve essere capace anche di fare sintesi. Che tipo di risposte stanno crescendo nel dibattito al Sud?
De Girolamo – Chiaramente la politica, dopo aver ascoltato, deve dare soluzioni o comunque provare a darle. Nel Sud c’è innanzitutto un problema di infrastrutture, viviamo una condizione di isolamento. Abbiamo visto Renzi viaggiare con il treno del Partito Democratico, ma quello era un treno privilegiato! I veri treni, su cui viaggiano tanti italiani, sono i treni regionali in condizioni disastrose, con ritardi non accettabili. Pensi che, tanto per farle un esempio, per percorrere in treno la tratta Benevento – Napoli, a volte si impiega anche due ore. Come potremmo pensare di sviluppare il turismo delle aree interne se, c’e’ un grande barriera infrastrutturale all’ingresso? Ma non c’è solo questo, basti pensare alle strade provinciali dissestate.
Province che sono state abolite…
De Girolamo – Si, così come è stata abolita Equitalia. In verità, come tutti sanno, soprattutto gli amministratori locali e cittadini, in seguito al referendum costituzionale perso da Renzi e al caos legislativo che si è venuto a creare, alle province sono rimaste le funzioni, senza soldi e senza voce. Un vero vuoto istituzionale.
In quanto all’occupazione dire che la situazione è sempre difficile è scontato. Corretto?
De Girolamo – Qui si continua a sentire il tema in modo drammatico. Il 37% di quella giovanile è un dato persino imbarazzante. Ma non ci sono solo i giovani con cui fare i conti, ci sono sempre di più lavoratori meno giovani che hanno perso il lavoro. C’è precarietà e paura del futuro. Al Sud ci sono poche possibilità di lavorare, anche i lavori più umili si sono ridotti notevolmente. Se non si creano condizioni fiscali per attrarre investimenti non ci saranno miglioramenti. Per quanto riguarda il beneventano poi, siamo fuori dalle Zes (Zone Economiche Speciali ndr) che potevano essere un’opportunità per attrarre investimenti. E qui entra in campo anche la Regione Campania, guidata allo stesso modo dal Partito Democratico. Se non si trovano risposte efficaci è difficile che il Sud riparta.
Quanto possono essere efficaci le risposte locali ai problemi che ha indicato?
De Girolamo – Non ci si rende conto che questo paese riparte solo con il senso dell’unità del Paese. Solo così il mezzogiorno d’Italia fa il salto di qualità che non è riuscito fare fino ad oggi: infrastrutture carenza di lavoro e burocrazia sono nodi da affrontare con coraggio.
Il tema burocrazia ritorna spesso al centro del dibattito, ma poi…
De Girolamo – La burocrazia è un grande tema che purtroppo riguarda tutti. Non riguarda soltanto una parte dell’italia ma tutta l’italia. Qui, dove abbiamo maggiori problemi di legalità e di sicurezza, la burocrazia diventa un tema ancora più grande, ancora più ingombrante e limitativo sia della vita delle persone sia della vita delle aziende, che comunque già soffrono un livello di tassazione altissima. Se a questo poi si deve aggiungere che la maggior parte del tempo lo impiegano per dare soddisfazione alla macchina burocratica…
Insomma il tema Sud continua a essere presente con tanti problemi non risolti?
De Girolamo – I temi al sud purtroppo restano sempre gli stessi. La politica deve smettere di fare masterplan e cominciare a dare soluzioni e realizzarle. Non c’è molto tempo ormai. La gente non investe più sul proprio territorio, se ne va. Questa parte del Paese, vista la situazione, rischia non solo un problema demografico, dato che non si fanno più figli vista la situazione economica e sociale, ma anche lo spopolamento. C’è il rischio che si riduca a essere un pezzo di paese popolato da soli anziani. I giovani oggi, soprattutto al Sud e nelle aree interne vanno via non per volontà, ma per necessità.
Avere sempre gli stessi problemi aiuta l’insoddisfazione e la protesta. Pensa che tutto ciò porti consenso tra le braccia del M5s, anche guardando l’esperienza siciliana ?
De Girolamo – Innanzitutto abbiamo il problema di riportare alle urne chi la protesta la attua non andando a votare. Per quanto riguarda il M5s credo che il Sud rispetto al Nord si riesca a imbrogliarlo di meno.
In che senso?
De Girolamo -Purtroppo il Sud ha già avuto tante promesse, quelle del M5s non sono le prime. Sicuramente ci sono molte persone che potrebbero farsi guidare dalla rabbia. Però il voto al M5s non credo affatto sia automatico. Il mezzogiorno guarda con molta attenzione Roma e quello che la sindaca Raggi sta combinando. Guarda con molta attenzione l’incompetenza del M5s, quindi è difficile che poi si affidi a loro. E poi lei prima mi parlava della Sicilia, anche lì mi sembra che le amministrazioni pentastellate non stiano facendo il massimo: Bagheria su tutti.
Ne è convinta?
De Girolamo – Ci sono tante persone esauste, tante persone arrabbiate, e l’odio sociale diventa uno dei motori per votare il M5s. Ma ci sono anche i fatti. Dai rappresentanti e militanti del M5s non vengono mai proposte per risollevare una comunità locale, sempre e solo l’offesa, l’odio sociale, la protesta fine a sé stessa, il giustizialismo.
Voi siete portatori dell’idea di sviluppo sociale ed economico basato sul liberalismo. Non è facile affermarlo al Sud che ha vissuto l’assistenzialismo per molte stagioni. Che ne pensa?
De Girolamo – Ho sempre pensato che la soluzione non sia l’assistenzialismo. Noi dobbiamo dare uguali condizioni di partenza a tutti. Questo la politica deve fare. Mettere tutti nella condizione di farcela, di andare avanti, di costruire un futuro e di darsi un’opportunità. Non ho mai pensato che l’assistenzialismo sia una soluzione perché rischia di essere un mezzo attraverso il quale ci si siede, si approfitta. C’è poi il fatto che siamo il paese in cui proliferano i furbetti. E non solo nel mezzogiorno.
Però la situazione economica e sociale è ancora molto difficile e ci sono situazioni davvero difficili…
De Girolamo – Infatti in questo periodo sono aumentati i poveri per ragioni non solo nazionali, ma anche europee e internazionali per congiunture negative. Ci sono ormai 5 milioni di persone che non riescono a curarsi e sono in una condizione di indigenza totale. Addirittura, secondo I recentissimi dati ISTAT 18 milioni di persone sono a rischio povertà ed esclusione sociale in Italia. dati Pertanto anche noi liberal popolari ci dobbiamo reinterrogare rispetto alle forme di assistenza da dare.
Reddito di cittadinanza?
De Girolamo – La risposta non è certo quella del reddito di cittadinanza. Può essere quella del reddito di inclusione. Lo stiamo studiando per inserirlo all’interno del nostro programma.
Cosa pensa di Salvini al sud?
De Girolamo – Salvini è un leader di partito molto capace. D’altra parte ha portato la Lega Nord da circa 4% al 13-14%. Ma nonostante le sue qualità non so se sia capace di interpretare, respirare, vivere e capire il Sud. C’è anche il fatto che rischia di non avere il risultato che spera, raccogliendo persone che si riciclano politicamente. Per ultimo non è chiaro quanto il suo partito, che ha ancora nel simbolo la parola nord, capirà la sua scelta.
Mi permetta una domanda personale. Lei è sposata con Francesco Boccia del Pd. Recentemente ha dichiarato “siamo su schieramenti opposti evitiamo di parlare di politica e andiamo d’accordo. Nel caso di un governo di grande coalizione dopo le lezioni con Forza italia e Pd quindi in casa si starebbe più sereni..
De Girolamo – Niente affatto. Consideri che il periodo in cui abbiamo litigato di più è stato quando Berlusconi appoggiò il governo Letta, ancora prima del patto del Nazareno.
Quindi meglio il governo del centrodestra per la tranquillità della vostra coppia?
De Girolamo – Molto meglio, anche perché vorrei proprio gustarmi il fatto di guardare mio marito dagli scranni del governo e con lui all’opposizione!
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