Reggio Calabria, Ripepi: presenta la mozione per la Zes Metropolitana dello Stretto

La costituzione di una “Zona Economica Esclusiva metropolitana dello Stretto” è il contenuto della mozione che verrà presentata in Consiglio comunale dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimo Ripepi, che ha chiamato ancora una volta a raccolta la cittadinanza e la stampa, stamane a Palazzo San Giorgio, per presentare i contenuti di una proposta che, come egli stesso auspica, si spera venga presto approvata. “Si parla di area metropolitana dello stretto già da molto tempo, prima della designazione ufficiale per Reggio e Messina, due città che si sono sempre interfacciate e hanno affrontato problemi logistici di trasporto. La cosa a nostro avviso più sensata è la costituzione di una Zes che in altre parti d’Europa ha portato fiumi di investimenti, ma paradossalmente ancora qui non abbiamo neppure ricevuto le deleghe per la Città metropolitana dalla regione Calabria . Come far ripartire il motore economico? Estendendo la Zes di Gioia Tauro verso Sud abbracciando Reggio e Messina Città Metropolitane. Certamente non siamo d’accordo sull’estensione verso Nord e verso Lamezia” spiega Ripepi ponendo l’accento su l’elemento essenziale che andrebbe a fare da motore propulsore e volano economico: la volontà politica degli amministratori locali, fino ad oggi limitata a slogan e proclami che non hanno prodotto alcunchè di concreto. La Zes metropolitana dello stretto renderà finalmente strategico ed internazionale il nostro aeroporto dello stretto che rappresenterà il baricentro trasportistico dell’intera area. “La mozione partirà dal consiglio comunale, poi metropolitano e regionale. Perché non è partito prima tale progetto su impulso politico? Perché sussistono difficoltà nel definire strategiche due aree metropolitane unite? Perchè non pensare a questa sinergia tra Calabria e Sicilia? Lo reputiamo un processo organico, noi vogliamo sognare con gli occhi aperti. Non possiamo più tollerare questa città svuotata, in cui i palazzi istituzionali sono vuoti, dove non c’è il brulicare di idee e progetti.” E non manca un affondo anche riguardo la Classifica sulla Qualità della vita 2017 che ci vede in fondo alla classifica: “Dobbiamo pensare a programmare, non solo a gestire cercando di mettere le pezze.” La politica tutto può. Dipende solo dalla forza sinergica che gli attori istituzionali e politici metteranno in questa vitale battaglia di sopravvivenza. Non dobbiamo smettere di sperare. Sul piano giuridico e normativo è intervenuto l’avvocato Francesco Meduri “La zes è un’invenzione del diritto europeo che serve ad aggirare gli aiuti europei, inizialmente utilizzata per rendere competitivi i paesi dell’ex blocco sovietico. Anche per la Piana vale tale ragionamento e serve a renderla appetibile per gli investimenti. Come funziona? E’ la regione a redarre un business plan che passa ad un tavolo interistituzionale, oggetto successivamente di un decreto del CdM. Ma l’ultima parola spetta a Bruxelles che deve valutarlo come progetto idoneo in prospettiva di innalzamento dei livelli occupazionali. Il porto di Gioia Tauro è elemento necessario per tale richiesta della quale è competente la Città metropolitana. Dagli anni 70 al Sud le regioni hanno ricevuto tanti soldi ma le fallimentari politiche pubbliche non hanno programmato nulla. Discorso diverso per le regioni del Nord-est che sono state molto più lungimiranti. Serve un Business plan SERIO redatto da tecnici preparati. Messina fa parte di una regione a statuto speciale ma con accordi interistituzionali e volontà politica tutto si può fare.” Valentina Mallamaci (FDI) ha proseguito tracciando un excursus su dati che fanno riflettere: “La Zes strumento da cogliere con una certa urgenza, per una città collocata alla fine della classifica per la Qualità della vita. Reggio è indietro e i parametri che balzano all’occhio sono lavoro e innovazione, risparmio e consumi. Cosa vuol dire? La media delle famiglie reggine non riesce a soddisfare i propri bisogni e non pensa agli investimenti per i loro figli. Anche secondo un dossier della Banca d’Italia Reggio è ultima come numero di studenti universitari residenti: non c’è motivazione né prospettiva a rimanere qui. Da non dimenticare il forte danno economico per l’Aeroporto dello stretto che lascia intendere come la chiusura sia stata ulteriormente deleteria. La Zes è quindi strumento efficace per risollevare le sorti economiche di una città: il sindaco dovrebbe girare più spesso tra le vie cittadine e ne coglierebbe le difficoltà.” Conclude Mallamaci che lascia la parola al Portavoce provinciale di Gioventù Nazionale, Angelo Costantino secondo il quale  “ la mozione sulla Zes metropolitana si inquadra in una politica seria che deve riportarci ai parametri pre-crisi. I settori su cui puntare: agricoltura, turismo e infrastrutture. Non abbiamo un tessuto industriale decente e la zes costituisce via da privilegiare per spingere ad investire sul nostro territorio. Pensiamo ad Hitachi che si è complimentata per le nostre maestranze, ciò significa che con gli strumenti adatti siamo capaci di produrre ed essere competitivi. Perché negli ultimi tempi si è investito sui porti del Nord Est? E’ chiaro che non c’è volontà politica per puntare sul sud, fatto di cui è testimonianza l’assenza di opposizione da parte degli amministratori locali sulla richiesta di allungare la “lingua di fuoco” della Zes verso Lamezia. Non siamo campanilisti, siamo propositivi.” A seguire Mimmo Filocamo: “Porto, aeroporto, Zes hanno un fil rouge che è la monotonia. E’ tutto fermo. Da parte dell’amministrazione non c’è nessun riscontro, nessuna idea di rilancio. Se fossi il sindaco lavorerei come un commesso viaggiatore: cercherei di vendere la città come un prodotto e renderlo appetibile, attraendo così flussi di denaro e persone. “ Conclude Nello Scuderi che ha moderato la conferenza stampa: “L’Italia è circondata da nemici, Francia, Spagna e Germania: ricordiamoci che hanno votato contro di noi sulla possibilità di portare a Milano l’Agenzia del Farmaco. Dobbiamo fortificare la nostra Nazione all’interno dell’Europa altrimenti saremo sempre fanalino di coda, perché i nostri progetti saranno sempre clamorosamente bocciati. Ognuno di noi deve essere ambasciatore di queste proposte e diffondere i progetti di una Italia unita e competitiva.”

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