Catalogna 20:20 – Il governo centrale spagnolo ha preso la sua decisione, non proprio a sorpresa ma quasi un’ovvietà. Secondo quanto rilanciato da Ansa.it il premier spagnolo Mariano Rajoy ha detto che assumerà le competenze del presidente catalano Carles Puigdemont per convocare nuove elezioni. Il governo spagnolo ha deciso diproporre al Senato la destituzione del presidente catalano Carles Puigdemont, del vicepresidente Oriol Junqueras e di tutti i membri del Governo. “La mia volontà è di andare a elezioni il prima possibile, non appena sarà ripristinata la normalità istituzionale. Lo vuole la maggioranza, dobbiamo aprire una nuova fase”, ha aggiunto Rajoy parlando al massimo di sei mesi. Fra le varie prese di posizione e divieti si può vedere come al Governo catalano sia vietato di eleggere un sostituto di Puigdemont e l’assemblea catalana eserciterà solo una “funzione rappresentativa”, non potrà adottare “iniziative contrarie alla costituzione” e Madrid avrà un potere di veto entro 30 giorni sulle sue decisioni. oltre 450 mila catalani, secondo la polizia urbana, sono scesi in piazza a Barcellona per dimostrare il proprio dissenso. Le misure annunciate “sanno di franchismo, è un ritorno al 1975”, ha accusato il parlamentare del Pdecat, il partito del presidente Carles Puigdemont, Josep LluisCleries. L’associazione della stampa della Catalogna ha denunciato la presa di controllo da parte dei rappresentanti dello Stato spagnolo delle Radio-tv pubbliche catalane, Tv3 e Catalunya Radio, prevista dal pacchetto di misure di commissariamento annunciato oggi da Madrid. Per l’associazione si tratta di “un attacco alla libertà di espressione”. Ci si domanda come si evolceranno le varie situazioni e come reagirà la popolazione catalana pro-secessione.