Intorno alle ore 18,30 del 19 ottobre 2017 si è registrato l’ennesimo incidente stradale con un ferito sulla Ss 106 di Lazzaro al km. 19+650, altezza accesso per Sant’Elia. Dallo stato dell’arte e da quanto si è appreso sul posto la dinamica dell’incidente sarebbe verosimilmente riconducibile ad un’ autovettura Fiat che marciava da Melito verso Reggio, la quale giunta all’altezza del Km 19+650 nell’intento di evitare l’impatto con una Mercedes che si immetteva arbitrariamente sulla Ss 106 oltrepassando la striscia continua di mezzeria, avrebbe imboccato la rampa di accesso a servizio di una civile abitazione e dopo aver percorso per qualche metro il muro di delimitazione stradale, alto meno di due metri, ha demolito una porzione di recinzione in cemento, rischiando di sfondare il cancello di ferro posto sull’accesso all’area privata, ribaltandosi sulla Ss 106. Momenti di panico per il sopraggiungere di altri veicoli.. Immediati i soccorsi (in atto altro sinistro a Pellaro) è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria per estrarre il conducente dall’abitacolo che è stato trasportato da un’ambulanza presso gli ospedali riunti di Reggio Calabria. A nostro avviso qualcuno dovrebbe rispondere anche del danno erariale arrecato, in quanto gli incidenti che si registrano di frequente sulla Ss 106 jonica, in particolare in questo tratto compreso tra Reggio e Saline Joniche, oltre a comportare danni materiali alle infrastrutture stradali e talvolta a quelle private, richiedono spesso l’intervento delle forze dell’Ordine, sottraendo quindi uomini e risorse che ben possono essere impiegati in altri servizi d’Istituto, del personale ANAS, ambulanze e personale sanitario, nonché ricoveri di feriti, spesso con degenza, presso strutture ospedaliere che contribuiscono ad aumentare i costi di assistenza sanitaria E’ il quarto incidente che si registrata in periodi recenti nello stesso tratto ove dovrebbe nascere la rotatoria per Sant’Elia e ancora non si provvede a metterlo in sicurezza. Evidentemente si aspetta il morto per realizzare la rotatoria allo svincolo per Sant’Elia di Lazzaro, che sebbene se ne parla da anni, ancora, non solo nulla di concreto si sta facendo, ma è stato negato ai cittadini il diritto di sapere che opera si intende realizzare e perché non iniziano i lavori. “segreto di stato”. Va fortemente ribadito che l’ANAS dopo 50 anni con nota del 22 aprile 2013 ci ha comunicato che il transito pedonale lungo la Ss 106 (ponte stradale San Vincenzo- Capo D’Armi) non è consentito dal Nuovo Codice della Strada. Riproponiamo la domanda già fatta con la richiesta, tra le tante, del 8 ottobre 2015 di cui non c’è stata risposta, ovvero se sia stato individuato il percorso pedonale consentito per la cittadinanza e si rammenta che lungo tale tratto insistono lato mare e lato monte a ridosso della Ss 106 delle abitazioni, delle attività commerciali, nonché delle fermate dei mezzi pubblici e i mezzi parcheggiati nella corsia di emergenza e la loro movimentazione determinano un altissimo indice di pericolosità per la circolazione stradale e pedonale. Lo stato di grave pericolo cui è permanentemente esposta la circolazione veicolare, pedonale e l’incolumità pubblica e privata richiede le immediate verifiche e l’attribuzione delle responsabilità non solo in capo a chi ha rilasciato le relative autorizzazioni (soprattutto per nuove costruzioni dopo l’ampliamento della 106), ma anche in capo a chi nonostante le reiterate richieste a provvedere da parte della scrivente associazione e di altri cittadini di Lazzaro, l’Ente o gli Enti competenti non disponevano la messa in sicurezza del tratto stradale e continuano a tollerare il perpetuarsi della condizione di pericolo reale, concreto e grave in capo ai cittadini. Si tratta di provvedimenti che riguardano la salute e l’incolumità pubblica che avrebbero dovuto essere adottati senza ritardo. La strada è un’infrastruttura di trasporto destinata alla circolazione di veicoli terrestri non può essere trasformata in punti vendita, parcheggi, siti pubblicitari che recano disturbo visivo all’utente della strada distraendone l’attenzione, ecc. Il codice della strada non lo permette e chi è deputato alla vigilanza e al controllo se non interviene adotta comportamenti omissivi punibili in termine di legge.
fonte — Vincenzo CREA – Referente unico dell’ANCADIC