A fine gara, abbiamo intervistato Romana Pirillo, dirigente della società Nuova Jolly. Che partita è stata? Cosa è successo? “Il risultato dice tutto. Il nostro roster è composto dagli stessi ragazzi che lo scorso anno, avevano battuto in finale la Virtus Catanzaro, con la differenza che tra le fila giallorosse c’erano dei ragazzi del ’92; senza nulla togliere agli avversari, oggi sono più piccoli e fanno sacrifici come noi, lavorando duramente.
La partita era stata già decisa al 2° quarto quando i nostri ragazzi (che disputato un campionato di C1) si ritrovavano gravati di falli, dovendo uscire per 5 falli già entro i primi 30 minuti (tra cui Dario Costa e Vozza). In attacco siamo stati capaci di creare delle buone penetrazioni, mancando però la conclusione verso il canestro, per via di manate e spintoni. Il nervosismo giustamente saliva a mille ed i miei ragazzi non riuscivano a giocare. Non èstata una buona prova di collettivo, non perché non ne fossimo capaci, bensì perché non era possibile. Basti guardare i tecnici fischiati al coach ed a Dario Costa. Io non ho parlato perché stufa di vedere queste … che lasciano il tempo che trovano!!
Mi dispiace per i ragazzi che fanno sacrifici e credono nei valori dello sport, così come ho sempre insegnato loro fin da piccoli. Il loro obiettivo oggi è quello di continuare a credere in quello che stanno facendo, visto che a 17-18 anni disputare un campionato di C1 da protagonisti, vuole dire che il loro valore ed il loro talento, sono indiscutibili. Di queste situazioni ne hanno trovate e ne continueranno a trovare a iosa, ma ripeto, è poca roba e bisogna sempre guardare avanti, continuando ad allenarsi con sacrifici per divenire grandi giocatori. Una vittoria in più o in meno, conta poco.
Adesso c’è da guardare al campionato di C1 che rappresenta per i ragazzi, un grosso impegno. Il lavoro che svolgono è sempre fatto con dedizione ormai da mesi, barcamenandosi tra scuola, allenamenti e quant’altro, e per questo vorrei dire un grazie a tutti quanti loro per gli sforzi profusi. Vorrei infine chiedere all’Ufficio Gare di Reggio Calabria, come mai solo alla mia società viene chiesto di disputare una finale (prevista a Reggio Calabria) in campo neutro, ed invece quando noi andiamo come in quest’ultima partita a Catanzaro, ci ritroviamo a giocare le finali nel campo della squadra di casa? Ogni anno è cosi! Questo vuol dire che come Comitato Provinciale contiamo poco?
Sono stanca di vedere sempre nell’intervallo di una finale, un responsabile della squadra avversaria che entra nello spogliatoio degli arbitri ed uscire dopo dieci minuti. Ho 52 anni, non li giudico ma mi dispiace, perché così non cresce nessuno. Sono stanca di andare a giocare nelle altre province UNA PARTITA UNDER 15 MASCHILE, ed al tavolo, mi trovo un responsabile della società di casa che non fa partire il cronometro quando noi ci troviamo in vantaggio nel punteggio, e parlo di una persona di circa 60 anni. Ne avrei ancora a centinaia di esempi da raccontare, accaduti in quest’ultimi anni, ma di cosa stiamo parlando? Di pallacanestro? No signori! La pallacanestro è un’altra cosa! Lo SPORT PURO è un’altra cosa!!
Chiedo per tanto alle società che condividono il mio pensiero, di darmi una mano affinché le cose cambino, perché noi che portiamo avanti queste attività, lo facciamo solo per passione e non per altro. Spendiamo i nostri soldi per mantenere chi e cosa? Ed in cambio di che cosa? Stiamo già lavorando per questo insieme ad alcune società a me vicine,perché se noi vogliamo e tutte insieme, possiamo cambiare lo stato di queste cose!ABBIAMO IL DIRITTO DOPO QUELLO CHE SPENDIAMO E LA MOLE DI LAVORO CHE SVOLGIAMO, DI GIOCARE TRANQUILLAMENTE LE NOSTRE PARTITE ED ANCHE DI DIVERTIRCI INSIEME AI NOSTRI RAGAZZI!!
Fabrizio Cantarella –Addetto Stampa Nuova Jolly Basket