Quanti sanno che il Casale Foot Ball Club di Casale Monferrato vinse uno scudetto nel campionato 1913/1914? Lo ricorda Adam Smulevich in Presidenti (pp. 144, € 12,00) edito da Giuntina www.giuntina.it. Il libro è dedicato a tre presidenti di squadre di calcio, ebrei vittime delle Leggi Razziali del 1938: Raffaele Jaffe, docente di scienze naturali, per il Casale; Renato Sacerdoti, banchiere, per la Roma e Giorgio Ascarelli, imprenditore, per il Napoli. Entrambi fondatori delle citate squadre. È un lungo viaggio nel cuore di tenebra della storia d’Italia: ancora poco noto e, soprattutto, mai rimarginato. Aiutano la lettura: le cronache sportive de La Gazzetta dello Sport – citate nel libro – che da oltre un secolo racconta gli sport agli italiani. Diverso fu il destino dei tre: Jaffe morì ad Auschwitz; Ascarelli, a Napoli nel 1930; Sacerdoti, a Roma nel 1958. Ascarelli, vice presidente del Rotary Club di Napoli e lontano cugino di Ernesto Nathan (entrambi Liberi Muratori) aveva realizzato a suo spese lo stadio a lui intitolato dopo la morte. Su Ascarelli con le Leggi Razziali fu l’oblio. Manca meno di un anno all’ottantesimo anniversario delle Leggi della Vergogna. Annunciate il 18 Settembre 1938 da Benito Mussolini a Trieste. È auspicabile che la Repubblica ricordi quella data e le vittime di quella scelta scellerata. Ma anche il mondo del calcio tributi un omaggio a Jaffe, Ascarelli e Sacerdoti.
Tonino NOCERA