Santorum getta la spugna, sarà Romney lo sfidante di Obama

Santorum ha deciso di gettare la spugna. Il leader repubblicano ultra-conservatore ha deciso di dire basta alla propria corsa verso la nomination repubblicana, visto la propria situazione minoritaria rispetto al favorito della vigilia, Romney. Una decisione che si sentiva nell’aria da diversi giorni, e che a rigor di logica doveva essere presa qualche settimana prima, per cercare di impensierire sul serio l’inquilino quadriennale della Casa Bianca Barack Obama. Infatti nonostante la telefonata chiarificatrice fra i due leader repubblicani, non sarà facile riparare i danni delle dure primarie nel Gop che hanno rilanciato appunto, il presidente nei sondaggi. Al momento dell’annuncio Santorum era circondato dalla propria famiglia, e il discorso è cominciato proprio dalla malattia della piccola figlia Bella, tre anni, che lunedì sera era tornata a casa dall’ospedale dopo un attacco di polmonite. Sul palco di Gettysburg Santorum è apparso commosso, trattenendo a fatica le lacrime. Nonostante il ritiro dalla campagna, per il leader conservatore la sua campagna è stata un successo perché ha dato voce all’America vera. Infatti lui, vincendo prima in Iowa e poi in altri dieci stati, ha preso i voti della base che non si fida di Romney. Per adesso un’entrata nell’eventuale amministrazione Romney non appare scontata per l’ex senatore della Pennysilvania, anche se una mossa del genere farebbe recuperare credito nella base ultra-conservatrice dei repubblicani al malvisto Romney, candidato dei poteri forti di Wall Street e della Banche. Ecco la bandiera bianca innalzato da Santorum durante il proprio discorso: «Romney che si è congratulato con me per la campagna fin qui condotta ormai è il candidato repubblicano e può lanciare la sua sfida ad Obama, partendo però dalla necessità di riparare i danni subiti con le primarie».

Salvatore Borruto

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