I consensi di Macron in Francia, a soli quattro mesi dalle elezioni presidenziali che lo hanno fatto salire all’Eliseo dopo François Hollande, sono decisamente in calo. E se ieri le elezioni per il rinnovo della metà del Senato francese, hanno registrato una brusca frenata per il partito – La Republique en marche (Lrem) – non va certamente meglio oggi alla Sorbona dove Macron, durante il suo arrivo, è stato accolto all’ingresso da un centinaio di studenti, i quali, seppur controllati da decine di agenti in assetto antisommossa, hanno sommerso di fischi e slogan il presidente. Anche se con leggero ritardo, Emmanuel Macron, è comunque riuscito a svolgere il suo intervento mostrando i suoi piani per ridisegnare il processo di integrazione Europea. Ecco i punti qualificanti del suo discorso indirizzato agli altri leader europei dalla prestigiosa università:
«L’Europa siamo noi». “Rifondare un’Europa sovrana, unita e democratica”. «Non cederò nulla a chi promette odio, divisione, ripiegamento nazionale»». L’Europa che «conosciamo è troppo debole, lenta, inefficace» ma è la sola in grado di «rispondere alle sfide future» a cominciare dalla sicurezza e dalla globalizzazione. I nazionalismi rappresentano ancora una minaccia: « Se abbiamo creato le condizioni della loro vittoria, lasciando insinuare il dubbio, dimenticando di difendere l’Europa» e’ perché «abbiamo dimenticato che Bruxelles siamo noi, in ogni istante».
«Sicurezza, un’accademia europea dell’intelligence ». Il presidente francese ha spiegato poi che la sicurezza è la prima delle condizioni per vivere insieme in Europa. «Dobbiamo lottare contro l’insicurezza in genere, contro il terrorismo sul web e i cyberattacchi», e per questo diventa necessario «accogliere negli eserciti nazionali, i militari di ogni altro Paese europeo». «La Francia sarà la prima a farlo», ha detto . Ma nel suo disegno questa collaborazione non sarà la sola.Il presidente ha anche proposto la creazione di un’accademia europea dell’intelligence per sconfiggere la minaccia terroristica e una procura europea contro il crimine organizzato, oltre che una protezione civile Ue per rispondere ai cambiamenti climatici e ai disastri ambientali. L’ex Leader di En Marche! ha suggerito di creare entro il 2027 una «forza di intervento militare comune» e un «bilancio condiviso per finanziare gli investimenti d‘interesse comunitario e assicurare stabilità in caso di shock economici” »
Migrazione – Un ufficio europeo per l’asilo». «Serve un ampio programma di integrazione e protezione dei rifugiati». «La crisi migratoria non è una crisi, è una sfida a lungo termine. Il nostro destino è legato a quello del Medio Oriente e dell’Africa. Dobbiamo integrare realmente e accogliere quelli che hanno diritto all’asilo. Fin quando lasceremo i nostri partner soli, senza aiutarli a difendere le frontiere, fin quando saremo incapaci di organizzare il ritorno dei migranti senza diritto all’asilo, mancheremo di umanità». Per questo l’idea è quella di creare entro il 2018 un unico «ufficio europeo dell’asilo per accellerare e armonizzare le procedure» .Non solo. Questa integrazione dovrebbe portare anche alla nascita di una «polizia europea delle frontiere , un corpo che dovrà effettuare una «rigorosa» gestione dei confini del continente».
«Giovani». L’Europa dovrà essere lo spazio in cui tutti gli studenti, entro il 2024, dovranno parlare almeno due lingue europee e tutti dovranno aver partecipato almeno a uno scambio di 6 mesi in un Paese europeo. Entro il 2024 bisognerebbe creare una ventina di università europee.
«Carbon tax europea». “L‘Ue deve imporre un costo minimo ma significativo alle emissioni di biossido di carbonio nell’atmosfera ”. Una Carbon tax alle frontiere servirebbe oltre che a proteggere l’ ambiente anche “ad assicurare l‘eguaglianza di trattamento tra i produttori europei e i loro concorrenti”.
Liste elettorali uniche. Nel corso del discorso alla Sorbona, Macron, ha nuovamente insistito sulla creazione di liste transnazionali per votare un «progetto coerente e comune» nelle prossime elezioni europee del 2019. Liste transnazionali sulla base dei 73 seggi che verranno lasciati dalla Gran Bretagna. «Sarà la risposta dell’Europa alla Brexit», ha affermato, insistendo anche sull’organizzazione di «convention democratiche» in tutto il continente, un «grande dibattito», per ripensare il nostro avvenire. «Per le elezioni» dell’Europarlamento «nel 2019 non dobbiamo avere paura di un dibattito europeo». «Lavoreremo con ognuno dei partner con umiltà ma con decisione» ha aggiunto Macron.
MS