che ricorre il 31 agosto 2017.“Rinascere dal dolore” il titolo della mostra di Claudio Parmiggiani, che verrà inaugurata proprio il 31 agosto al Museo Diocesano e resterà aperta sino al 12 settembre. La mostra itinerante, organizzata da Amei (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani), farà tappa a Reggio Calabria con uno tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale, per offrire ai cittadini metropolitani la possibilità di conoscere ed apprezzare l’artista contemporaneo e di ammirare le sue opere scaturite dal profondo legame che esiste tra l’uomo e tutto ciò che è sacro. In particolare un’opera, commissionata da Amei, senza titolo, si ispira ai terribili crimini commessi dalla mafia e verrà donato alla Casa del Beato Giuseppe Puglisi, sacerdote siciliano vittima dell’organizzazione criminale.L’Arena dello Stretto, invece, ospiterà, la stessa sera, il concerto sotto le stelle della cantautrice e cantastorie calabrese Francesca Prestia, autrice della famosa ballata dedicata a Lea Garofalo, vittima della mafia.Un vero e proprio percorso culturale quello proposto dalla Prestia che canterà brani del suo ultimo lavoro “Mare Nostrum”, trasportando idealmente gli spettatori attraverso le pagine della nostra storia, partendo dagli antichi miti sino a giungere ai giorni nostri sfruttando la potenza, oltre che della musica, della lingua dialettale e calabrogreca. Durante il concerto la cantastorie presenterà due brani da lei scritti e composti proprio per l’occasione. Si tratta di “Scilla”, nel quale, attraverso versi in greco antico tradotti dal prof. Daniele Macris, viene rievocata l’usanza della pesca del pescespada e nel quale si racconta del mitologico passaggio di Ulisse di fronte alle nostre coste; e poi il brano “La città del re” (Rhegion) in cui narra di Helios, delle Esperidi, di Anassila, di Ibico. Il mare, la storia, la poesia e la danza (tarantella) gli elementi cardine per celebrare la nascita di una grande città quale Reggio Calabria. Canto e voce narrante saranno corredati da immagini proiettate sullo sfondo del palcoscenico rievocando, così, lo stile dei cantastorie popolari di un tempo. Chitarra classica e battente, lira calabrese, violino e viola, flauto e zufoli, tamburello e percussioni popolari, fisarmonica e contrabasso, gli strumenti che, sul palcoscenico, accompagneranno la splendida voce dell’artista.Così, in occasione dell’anniversario della nascita della nostra città l’Amministrazione della Città Metropolitana, guidata da Giuseppe Falcomatà, mette insieme due eventi straordinari da offrire all’intero territorio.Una riflessione sotto forma di arte su uno dei mali dei nostri tempi insieme ad un concerto che racconta la nostra storia, sulle note di tarantella e ritmi calabresi, per una giornata all’insegna della cultura, della rievocazione delle nostre radici e di un’identità tutta calabrese da riscoprire e custodire gelosamente.