Tra i metodi più utilizzati dai cybercriminali per estorcere o sottrarre denaro e dati delle carte di credito
Una vera e propria esplosione della cybercriminalità economica si è verificata nei primi otto mesi dell’anno in corso, così come evidenziato dalle forze di polizia o organizzazioni e società europee che si occupano di sicurezza del web. Sono migliaia gli indirizzi di shop e vetrine online registrati e poi soppressi perché truffaldini. Soltanto nel mese di agosto la fondazione elvetica Switch ha cancellato ben 4.500 siti fraudolenti registrati sotto il dominio “.ch”, contro i 700 dell’anno scorso. Quindi, anche i domini svizzeri identificati con il suffisso “.ch, un tempo ritenuti garanzia di sicurezza, non lo sono più e questo vale per i tanti italiani che tentano di acquistare prodotti o servizi online. Così come raccomandato dalla fondazione svizzera, anche Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita a prestare particolare attenzione quando online si trovano delle offerte straordinariamente convenienti. È possibile riconoscere l’affidabilità di un sito da alcuni segnali nella fase del pagamento, tra cui la presenza del prefisso “https://” al posto di “http://”. Spesso i criminali utilizzano degli indirizzi appartenenti a dei siti legittimi, ma che sono stati soppressi. E bene, inoltre, che i siti web ritenuti fraudolenti vadano segnalati prontamente alla Polizia Postale per evitare che altri ignari cittadini vi incappino. Sul sito istituzionale
https://www.denunceviaweb.poliziadistato.it/polposta/wfintro.aspx
è possibile compilare l’apposito formulario seguendone le relative istruzioni. E se in ogni caso abbiate subìto la sottrazione dei vostri dati sensibili o di denaro, potrete contattare per assistenza la nostra associazione agli indirizzi info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org
C.S. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”