CISL: «molte le emergenze in provincia di Reggio Calabria e ancora poche risposte»

Occorre da subito un tavolo permanente sanitario e socio-sanitario

«Lavoro, salute e servizi alla persona sono alcuni dei capisaldi sui quali la politica e le istituzioni metropolitane non possono più tergiversare». Ad affermarlo è Rosy Perrone, Segretaria Generale Cisl Reggio Calabria, in una nota dettagliata che pone alcune priorità nel campo sanitario e socio-sanitario, settori che per la Cisl Metropolitana nelle sue espressioni delle federazioni del Pubblico Impiego, col Segretario Generale Vincenzo Sera, e dei Pensionati, con il Segretario Generale Pasquale Loiacono, attende da tempo una definitiva riorganizzazione. «Tra le diverse criticità che stiamo riscontrando in questi ultimi anni – scrive la Perrone – non possiamo assolutamente sottovalutare alcuni aspetti essenziali del settore sui quali poniamo una serie riflessione». Secondo Perrone, Sera e Loiacono «occorre dare attuazione alla riorganizzazione della “Rete territoriale” che con disposizione di servizio n.64 del 08/08/2017, tramite apposita “Unità di Missione”, dovrà istituire quanto previsto dall’atto Aziendale dell’Asp di Reggio Calabria, evitando di conseguenza il ricorso agli accessi impropri al Pronto Soccorso». Per i sindacalisti «altra priorità riguarda la cronica criticità dell’alta percentuale di mobilità passiva, legata anche alla sfiducia dei cittadini, non tanto nella professionalità riconosciuta al personale sanitario, quanto alla cattiva organizzazione ed alle carenze di risorse umane, strumentali e di forniture in genere. Condizioni che portano ad un’emigrazione sanitaria che rischia di diventare un esodo biblico». «Anche in questo caso come Cisl, Cisl-Fp e Cisl-Fnp – sostengono Perrone, Sera e Loiacono – serve uno sviluppo effettivo dell’Adi (assistenza domiciliare sia di tipo sanitario che socio-sanitario), potenziando quella dell’Azienda Sanitaria Provinciale e non trascurando il vuoto che in alcuni distretti”della Città Metropolitana esiste riguardo ai Programmi di Azione e Coesione (Asse 9 e 10 PAC 2014/2020). Occorre potenziare tutte le aree sanitarie e sociali, con particolare attenzione alla non autosufficienza, quella “Materno-Infantile”, soprattutto i consultori familiari, tutti strumenti che vanno incontro concretamente alle esigenze di quei territori provinciali più marginalizzati». «Non possiamo sottovalutare che non si parla più dell’attivazione delle funzioni previste per le “Case della salute” di Scilla e Siderno e dei Centri di assistenza primaria territoriale (Capt), ulteriori presidi sanitari assolutamente necessari per la sicurezza sanitaria nella nostra Provincia» aggiungono i tre esponenti Cisl. Secondo Perrone, Sera e Loiacono «i finanziamenti per le ristrutturazioni e messe a norma degli ospedali, la costruzione dello spoke dell’Area tirrenica, le Case della Salute di Scilla e Siderno, i Capt sono elementi che si trovano in un ritardo non più sostenibile, poichè necessari per la sicurezza sanitaria della Città Metropolitana». «In questa prospettiva occorre il pieno utilizzo dei fondi annuali degli obiettivi del Piano sanitario nazionale (Psn) erogati dalla Regione e vincolati; un nuovo modo di attuare l’aggiornamento del personale medico e sanitario tenendo conto dei reali bisogni formativi del territorio al fine di ridurre la mobilità passiva e rendere esigibili i Lea, tema sul quale la Cisl metropolitana, la Cisl-Fp e la Cisl-Fnp accenderanno i riflettori rivendicandoli come previsto dalla normativa vigente come diritto imprescindibile dei cittadini metropolitani. Sul fronte delle nuove strutture necessitiamo avere una informazione chiara sul nuovo Ospedale della Piana, opera strategica per l’erogazione di servizi sanitari di prima eccellenza per l’intero territorio di competenza sulla quale sembra ormai calato un velo di mistero» si legge ancora nel comunicato. «I protocolli d’intesa tra Azienda Ospedaliera e Azienda Sanitaria Provinciale, esistenti solo sulla carta, hanno dimostrato proprio in questi giorni la propria inefficienza, mettendo in ginocchio la possibilità di risposte ai cittadini in termini di screening dei tumori femminili, del colon-retto, ma sopratutto come Ortopedia e Traumatologia in Territori importanti come la Locride» aggiungono. L’ultimo passaggio Perrone, Sera e Loiacono lo dedicano ad una situazione amministrativa che non è sicuramente meno importante dell’Asp di Reggi Calabria, che risulta essere inefficiente e non in grado di sostenere gli sviluppi attesi, per non parlare delle difficoltà di assolvere ai pagamenti dei debiti con i fornitori e verso le sentenze di condanna per l’azienda, limite che comporta un notevole contenzioso con rilevante incremento della spesa che andrebbe evitata e destinata ai bisogni dell’utenza e all’ammodernamento dell’Ente. «Su questi argomenti, la Cisl di Reggio Calabria con le federazione della Funzione Pubblica e dei Pensionati chiede con urgenza l’attivazione di un tavolo permanente di confronto che interessi l’interno ambito metropolitano per trovare le giuste soluzioni ai temi sanitari e socio-sanitari e che si possa interfacciare con i giusti canali, con la Regione Calabria, l’ufficio del Commissario per il piano di rientro» è la conclusione della nota.

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