Povia con “Immigrazia” racconta a pieno la realtà del biz sui migranti

Scatta la polemica tra Giuseppe Povia e l’assessore di Acquaformosa Giovanni Manoccio, anche delegato all’immigrazione presso la Regione Calabria. Quest’ultimo ha criticato pesantemente la nuova canzone della pop star italiana Povia “Immigrazia”, brano che punta il dito senza mezzi termini contro chi fa profitto grazie al business dell’immigrazione incontrollata. Manoccio, che in una nota leggibile, il 31 luglio 2017, su Il Dispaccio, dichiara anche : “La canzone di Giuseppe Povia è semplicemente vergognosa, indegna, incivile, razzista. Quel che è certo è che noi non lo vorremmo neanche gratis al nostro Festival delle Migrazioni“, puntualizza che i calabresi sono accoglienti e che le parole utilizzate nella canzone sarebbero:  “Un vero e proprio inno al razzismo“.  Il cantante, molto infastidito dai commenti fuori luogo dell’esponente locale del PD,  “a mezzo social” lo  invita a riascoltare con attenzione il suo brano. Immigrazia, non è assolutamente  contro i migranti,  anzi mette in evidenza chi “campa” famiglie ed amici sulle spalle di quest’invasione incontrollata. “Immigrazia” è contro chi guadagna con lo sfruttamento degli immigrati ovvero la tratta di esseri umani che sta oggi avvenendo tra l’Africa e l’Europa principalmente via Mediterraneo. Il video nel quale il cantante ribatte al “politico” calabrese è sulla pagina faceboook ufficiale della star nella quale ci sono delle poco velate contestazioni sulla gestione dei migranti in Calabria, argomento invece che sembra essere il cavallo di battaglia del Manoccio che dell’accoglienza pare abbia fatto il punto cardine della sua politica. Secondo Manoccio la Calabria è una regione che si vanta di accogliere i migranti, come dargli torto, solo NOI aggiungiamo che i calabresi si vantano di accogliere I MIGRANTI REGOLARI, NON QUELLI FATTI SBARCARE INDISCRIMINATAMENTE SULLE NOSTRE COSTE ED ABBANDONATI AL LORO DESTINO PER LE VIE DELLE CITTA’ dietro i quali si cela l’ipocrisia di coloro che guadagnano CON un “affare” che costa all’Europa (di cui siamo parte integrante) dai 35 ai 45 € al giorno a testa per ogni arrivato. Anzi è ora di smettere di chiamarli migranti ed è giusto che vengano chiamati con il loro nome IMMIGRATI IRREGOLARI. Povia, dimostra di conoscere bene la Calabria ed i calabresi, qui da noi viene per i suoi concerti da 12 anni e sa benissimo che la maggioraza dei cittadini pensa apertamente: “Non ne posso più!! Così come gli italiani che giornalmente vengono intervistati. Ecco noi invitiamo Povia a fare di questo slogan una nuova canzone ” NON NE POSSO PIU'” stop allo sfruttamento, stop al finto moralismo. Ma ben vengano questo genere di polemiche, seppur al vetriolo, perchè tengono sotto i riflettori argomenti (l’immigrazione incontrollata) ai cui invece si tende ormai a non dare la giusta importanza data la quotidianità degli sbarchi che porta quasi all’assuefazione grazie alla connivenza di alcuni media specializzati nell'”addolcire la pillola”. Ringraziamo Giuseppe Povia per avere particolarmente a cuore la Calabria nella sua canzone, lo dovrebbe ringraziare pure Manoccio perchè  tramite la stessa torna alla mente il “suo” Festival delle Migrazioni  di Acquaformosa giunto alla VI edizione. Teniamo ad avvertire, ma lo avevamo già fatto con la conferenza “Migranti e Profughi dalla Solidarietà al Business” che l’affare migranti ha spostato la sua attenzione sull'”importazione” dei minori, il più bieco e redditizio affare della storia dell’umanità…..

 

Fabrizio Pace

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