Londra 09:25 – Iniziato l’iter di discussione per la Brexit. Come riporta RaiNews, Theresa May, ha presentato ai capi di Stato di governo dell’Ue la sua proposta sullo status e i diritti di cui beneficeranno i cittadini europei dopo la Brexit, assicurando che saranno una priorità nei negoziati. Nel Primo Punto si può leggere come a nessuno cittadino Ue che attualmente vive nel Regno Unito in modo legale verrà chiesto di lasciare il paese al momento della Brexit e che le famiglie non saranno separate. Al secondo punto, a qualsiasi cittadino europeo con cinque anni di permanenza prima della data di uscita verrà concessa la residenza permanente e potrà beneficiare degli stessi diritti dei britannici per sanità, scuola, benefici sociali e pensioni. Ai cittadini europei che arriveranno nel Regno Unito prima della Brexit sarà data l’opportunità di restare per cinque anni per ottenere la residenza permanente. Al terzo punto, May ha assicurato che a tutti i cittadini europei saranno garantiti i diritti previsti dalla legislazione Ue fino alla data di uscita della Brexit. Al quarto punto, la premier ha promesso un periodo di grazia di due anni, durante il quale chi arriva sul territorio britannico prima dell’uscita avrà l’opportunità di regolarizzare il suo status sulla base delle nuove regole. Al quinto punto, May ha garantito che le procedure amministrative saranno il più semplici possibile, in particolare attraverso l’uso di strumenti digitali per le registrazioni. Naturalmente la May ha chiesto che nel trattamento ci sia reciprocità da parte dell’UE. Il vertice dei leader Ue, nel formato a 27, ha trovato un accordo unanime sul testo per stabilire i criteri e le procedure per il trasloco delle agenzie Ue del farmaco (Ema) e del controllo per le banche (Eba), per la Brexit. La procedura prevede la presentazione di tutte le candidature entro il 31 luglio. Entro il 30 settembre la Commissione farà la sua valutazione del livello di soddisfazione dei requisiti concordati. Seguirà una discussione politica basata sulla valutazione della Commissione Ue (come chiesto dall’Italia – con un passaggio anche al Consiglio europeo), prima della votazione finale, a novembre.