Il Consiglio Comunale convocato per il 24 maggio prossimo per l’esame e l’approvazione del bilancio consuntivo 2016 potrebbe rappresentare l’ultima seduta di questa assise cittadina. Le norme parlano chiaro. Pur in presenza di diffida prefettizia per non aver provveduto a tale obbligatorio adempimento entro i termini prescritti dalla legge, le procedure vigenti e una consolidata giurisprudenza stabiliscono che, in mancanza di consegna della documentazione relativa ai Consiglieri Comunali nel termine dei 20 giorni antecedenti alla seduta del Consiglio Comunale, l’eventuale delibera di approvazione del documento contabile è da ritenersi nulla. Sia il Testo Unico sugli Enti Locali 267/2000, così come modificato e integrato dal Decreto Legislativo 118/2011, che il Regolamento di Contabilità del Comune di Reggio Calabria, approvato con delibera del Consiglio Comunale del 28 aprile 2016, stabiliscono il termine dei 20 giorni precedenti entro i quali il Bilancio Consuntivo unitamente a tutta la documentazione allegata vanno depositati e messi a disposizione dei Consiglieri Comunali perché gli stessi possano esercitare l’effettivo e regolare esercizio delle peculiari funzioni ed in particolare il voto informato. Tale prescrizione è stata confermata da pronunce di diversi TAR e del Consiglio di Stato con cui sono state annullate delibere viziate da questo vulnus. Pare che soltanto nella giornata di oggi martedì 23 maggio lo schema del bilancio sia stato trasmesso, in qualche modo, ai Consiglieri Comunali! Alla faccia del rispetto delle norme e delle procedure! Alla faccia della tanto declamata trasparenza e legalità! Peraltro, tale inadempienza rappresenta una ulteriore dimostrazione della incapacità politica e dell’improvvisazione dell’Amministrazione Falcomatà, che, fatto non di secondo piano ma invero particolarmente esemplificativo dell’inaffidabilità gestionale degli attuali amministratori, è stata obbligata a convocare il Consiglio Comunale a seguito della diffida del Prefetto, costretto a richiamare il Sindaco e la sua squadra al rispetto della legge, pena l’immediato scioglimento del Consiglio Comunale. Il Bilancio consuntivo rappresenta la fotografia di come si è gestita la Città nell’anno precedente, rappresenta la possibilità di verificare se gli obiettivi fissati dall’Amministrazione siano stati raggiunti, rappresenta lo specchio del rispetto degli obblighi assunti nei confronti dei cittadini. E se qualcuno di noi dovesse pensare che, tergiversando sui tempi e non pubblicando gli atti, il vero tentativo sia stato di non far emergere, dall’esame del rendiconto di gestione, strane incoerenze e soprattutto indicatori del fallimento amministrativo di chi governa la Città, pensa male? Sarà doveroso che l’opposizione in Consiglio Comunale faccia finalmente sentire la propria voce, la Città si aspetta che venga chiesto il rinvio della seduta del Consiglio Comunale, con tutte le conseguenze decisionali da parte del Prefetto, o che si assumano iniziative presso le autorità competenti affinchè la legalità possa tornare a governare le stanze di Palazzo San Giorgio e la parola possa tornare ai cittadini. La Città si aspetta di essere resa edotta dai Consiglieri Comunali di minoranza cui è costituzionalmente affidato il diritto/dovere di controllare le attività dell’amministrazione comunale e, visto il singolare ed atipico iter procedimentale seguito dalla maggioranza, nessuno dei Consiglieri Comunali, sia esso di maggioranza che di opposizione, è nelle condizioni di poter esprimere un voto consapevole di approvazione o di dissenso. Chiunque dovesse deragliare rispetto a questo percorso tradirebbe evidentemente il tentativo di nascondere, dietro una foglia di fico, la dilagante commistione che sta uccidendo una comunità già agonizzante.