Roma 07:58 – Dopo la rielezione del segretario del PD di Matteo Renzi, ora il partito di governo è pronto per andare avanti. Ieri in serata è stato depositato il testo base della legge elettorale che per il PD dovrebbe regolare l’andamento delle elezioni nel nostro paese. Come ci riporta TgCom24, la nuova legge elettorale consisterebbe in un “Italicum Bis” con l’estensione al Senato della legge elettorale della Camera così come modificata dalla Consulta. E’ il testo base del progetto di legge depositato da Mazziotti. Il sistema estende il premio di maggioranza alla lista che abbia il 40%, con soglia di sbarramento al 3%. Al Senato ci saranno 50 collegi plurinominali (100 a Montecitorio), con capilista bloccati e preferenze. Viene abolito il criterio del collegio per le pluricandidature. Resta anche a Palazzo Madama – ma su base regionale – la soglia del 3% mentre viene estesa all’intero Parlamento la disciplina per l’equilibrio di genere.
Il testo base prevede, infine, la sostituzione del criterio del sorteggio in caso di elezione in più collegi, con la regola per la quale il candidato risulta eletto nel collegio in cui la lista ha ottenuto la percentuale più bassa. Quindi, musicalmente parlando, potremmo considerarla una “variazione a tema”. La proposta prevede l’elezione maggioritaria del 50% dei parlamentari (in collegi uninominali, vince chi ha più voti secondo la regola del “first past the post” ) e quella proporzionale del restante 50% con una soglia di sbarramento del 5%. Rispetto al sistema tedesco però la proposta Dem è molto meno proporzionale. La prima reazione alla proposta PD arriva dal M5S il quale tramite un tweet del responsabile riforme del M5S Danilo Toninelli approva l’iniziativa dem a patto che “scarichino” Verdini.
Dubbi ed incertezze arrivano dalla stessa casa di partenza della proposta, e cioè il PD, infatti il capogruppo PD alla Camera Ettore Rosato dopo la presentazione del testo base sulla legge elettorale afferma: “Fermo restando il grazie al relatore, non è scontato il nostro voto, lo decideremo dopo aver consultato l’ufficio di presidenza del gruppo come è corretto fare di fronte ad una scelta così importante; Noi avevamo un’altra proposta – ha ribadito – che aveva un valore diverso con una quota maggioritaria che introduce un modello di coalizione che poteva esser accettato da tutti e garantiva meglio la governabilità”. Quindi il “meteo PD” prevederebbe liti sparse in arrivo. “Non la faccia facile Renzi, perché lui e questo Pd sono alla prova della sfida vera che è il governo di questo Paese. Bene o male nel 2013 lo abbiamo tenuto in una carreggiata che si chiama grosso modo centrosinistra, al prossimo giro rischiamo qualcosa in più, quindi ci vuole umiltà, umiltà, non autocrazia”.
Lo ha detto il leader di Mdp Pierluigi Bersani parlando a Firenze con i giornalisti. “Il presidente Mazziotti è la persona più indicata per trovare il minino comun denominatore e noi accettiamo con rispetto il testo base. Diamo la nostra disponibilità per migliorarlo e valutarlo sulla base delle nostre opinioni”. Lo ha affermato Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera, commentando la presentazione del nuovo testo della legge elettorale. L’affermazione di Brunetta però non manca di “amarezza” perché poi sottolinea il suo stupore della contemporaneo distacco dello stesso PD dopo la presentazione della sua proposta. Quindi non resta che vedere come si svilupperanno le questioni.