No al segreto di stato sul futuro dello scalo e dei lavoratori
Il futuro del nostro Aeroporto e di tutti i dipendenti con relative famiglie, scritto nel piano industriale Sacal è secretato nelle stanze della Società di Lamezia e dell’ENAC. Una follia. Non conoscere il contenuto del Piano Industriale del Tito Minniti equivale a rimanere ciechi mentre siamo guidati dai nemici storici della nostra città, che stanno tracciando di nascosto e al posto nostro il futuro della nostra terra. Sono sempre più convinto che quanto sta avvenendo oggi è molto peggio di quanto è avvenuto negli anni 70. Falcomatà che dovrebbe essere il primo cittadino non può continuare ad essere il garante di un assurdo segreto di Stato, mentre altri decidono indisturbati il nostro destino. Si prospetta una linea d’orizzonte sempre più nebulosa per il destino dell’Aeroporto dello stretto. Nei giorni scorsi ho inoltrato via Pec un’istanza all’Ente Nazionale Aviazione Civile per richiedere il Piano Industriale di Sacal circa il futuro degli scali calabresi, senza tuttavia ottenere alcuna risposta. A quanto pare sembra che sulle prospettive del nostro aeroporto ci sia un vero e proprio “segreto di Stato”: non trapela nulla che possa farci sperare per il meglio, considerato altresì che dagli organi istituzionali alcuna parola viene pronunciata al riguardo, salvo qualche sporadica apparizione fantasma del sindaco Falcomatà che, qualche settimana addietro, ci ha propinato una- a suo avviso- taumaturgica vittoria per poi trincerarsi nuovamente nel silenzio sbirciando da dietro la tendina di Palazzo San Giorgio. E’ importante e doveroso capire quali siano i piani del management di Sacal che, seppur investita da un terremoto giudiziario non deve tuttavia inficiare il percorso riorganizzativo della rete aeroportuale, unico obiettivo al momento preminente. Inviterei pertanto il governatore Oliverio ad impostare la sua linea in tal senso, nonché vorrei sollecitare il primo cittadino metropolitano affinché si attivi finalmente a dare risposte celeri alla cittadinanza: ci interessa sapere perché, ad oggi, non è stato mosso nulla per costituire una società di gestione “metropolitana” dell’aeroporto che rimane l’unica soluzione per dare autonomia e futuro vero al nostro gioiello. Non siamo assolutamente d’accordo sul fatto che Sacal abbia il monopolio degli scali calabresi rendendoci, di fatto, “appendice” di un sistema monocentrico che convoglia tutte le maggiori risorse sull’asse Catanzaro-Cosenza e ci risulta, altresì, incomprensibile il mancato coinvolgimento delle Camere di Commercio di Reggio Calabria e Messina nonché di Confindustria e, soprattutto, di tutti gli operatori economici del bacino dello Stretto che giocano i ruoli-chiave della ripresa economica. Avvolto dalla nebbia anche il futuro dei lavoratori Alitalia e di quelli della Sogas ai quali (pochi) , al momento, è stata garantita solo la prosecuzione del contratto a tempo determinato e nulla si sa ancora sulla fase successiva alla scadenza. E’ gravissimo questo atteggiamento di chiusura da parte di chi ha un mandato e dovrebbe agire nell’interesse collettivo invece di generare solo un‘assordante silenzio che sta corrodendo sempre più la fiducia negli organi di governo regionale e cittadino. Siamo davvero infastiditi da questa mancanza di certezze, da questa inerzia e dalla totale assenza di determinazione del sindaco Falcomatà che si è costruito un’immagine patinata da rivista gossip con contenuti scadenti o assenti. Reggio ha bisogno di sapere quali siano le intenzioni e i progetti di sviluppo che coinvolgono l’intera area metropolitana: non possiamo più rimanere all’oscuro di tutto ciò che invece riguarda l’intera cittadinanza, la quale dovrebbe invece essere debitamente informata alla luce delle garanzie dei livelli occupazionali e della sempre più affannosa corsa per agganciare la ripresa economica. Vogliamo prendere visione ed esaminare prima che si tenga il Consiglio Comunale aperto il Piano Industriale della Sacal, per capire meglio il livello di schiavitù in cui siamo caduti e per stabilire il prima possibile la strategia di liberazione della nostra grande Reggio. A proposito mentre i veri figli di questa città lottano per un futuro migliore, qualcuno sa che fine hanno fatto i Deputati e i Senatori reggini.
Massimo Ripepi