Corea del Nord 08:50 – Allarme dal Giappone. Secondo il premier giapponese Shinzo Abe, la Corea del Nord potrebbe lanciare contro il Giappone missili armati con il famigerato gas nervino Sarin. L’allarme è stato lanciato dal Premier nel corso di una sessione parlamentare a Tokyo, ribadendo la necessità di incrementare gli sforzi per ridimensionare le ambizioni del regime di Pyongyang nello sviluppo del programma nucleare. La notizia viene rilanciata da una velina di RaiNews. Secondo fonti diplomatiche citate dalla Kyodo News, il presidente Usa Donald Trump durante un colloquio telefonico ha promesso ad Abe che verrà informato preventivamente nel caso di un attacco militare alla Corea del Nord. Trump, in base alle stesse fonti, è impegnato a fare pressione sul governo di Pechino per una maggiore cooperazione e sta valutando l’introduzione di sanzioni per le aziende cinesi che non rispettano l’embargo. Le immagini satellitari scattate il 12 aprile mostrano “attività continue” al sito di test nucleari nordcoreano di Punggye-ri, nell’area di montagna del nordest del Paese: lo riporta 38 North, think tank basato a Washington. Gli analisti di 38 North segnalano un piccolo mezzo o un carrello appena fuori dal portale nord, l’accesso alle strutture sotterranee dei cinque test nucleari finora fatti da Pyongyang. “Nei cortili dell’Area amministrativa principale ci sono 11 probabili contenitori imballati e coperti da teli incerati di equipaggiamenti o scorte, una formazione di personale e diversi individui in movimento”, si legge ancora nel rapporto. I militari sudcoreani, tuttavia, non evidenziano attività di tipo “inconsueto” a dispetto di quanto scritto da 38 North su una possibile provocazione in arrivo, ha spiegato il colonnello Roh Jae-cheon, portavoce del Comando di Stato maggiore congiunto, citato dall’agenzia Yonhap. Un altro ufficiale, tuttavia, non ha escluso una mossa improvvisa del Nord in concomitanza con le celebrazioni del 15 aprile dedicate al 105/mo compleanno del “presidente eterno” Kim Il-sung, fondatore dello Stato e nonno dell’attuale leader Kim Jong-un. L’incertezza però viene alimentata anche dalle indicazioni rilasciate da funzionari nordcoreani, in merito ai festeggiamenti, nelle quali annunciano di prepararsi a un “evento grande e importante”.