29 marzo 2017 – È stato sottoscritto, oggi pomeriggio, nella sala oro della Cittadella regionale, alla presenza degli organi d’informazione, il protocollo d’intesa tra la Regione Calabria, l’AssoGal (l’associazione dei Gruppi di azione locale) e i Gal calabresi per il supporto, la diffusione, la promozione, l’accompagnamento e l’attuazione dei Contratti di fiume. L’accordo – informa l’ufficio stampa della Giunta – è stato firmato dall’assessore regionale alla pianificazione territoriale Francesco Rossi e dal presidente di AssoGal Francesco Esposito. Sono intervenuti alla conferenza stampa anche la dirigente generale del Dipartimento ambiente e territorio Orsola Maria Reillo e il dirigente di settore Antonio De Marco. “Ci siamo approccaiti ai Contratti di fiume – ha affermato l’assessore Rossi – sin dall’introduzione della legge urbanistica e, con due diverse deliberazioni di Giunta, abbiamo aderito alla Carta nazionale dei Contratti di fiume ed approvato il regolamento di attuazione. É una misura che l’Europa vuole come azione per la riduzione dei cambiamenti climatici. Ma non è solo questo. Noi – ha specificato – utilizziamo i Contratti di fiume anche come tattica per rivitalizzare i territori allo scopo di farli diventare più partecipi e per definire delle politiche idonee ad innescare due attività: la messa in sicurezza e lo sviluppo dei territori con il coinvolgimento attivo del partenariato del quale fanno parte sia le istituzioni sia i soggetti locali, cioè le imprese, i cittadini e le associazioni. Perciò parliamo di un’azione importante che la Regione sta portando avanti perché questa opportunità di collaborare con il Gal e l’AssoGal rafforza l’idea della politica che parte dal basso che esprime le esigenze rispetto ai territori. In questo senso – ha sottolineato l’esponente della Giunta – stiamo lavorando intensamente. E, se consideriamo che i Contratti di fiume riguardano tre aspetti: fiume, lago, costa, ci rendiamo conto che andremo ad incidere su una serie di questioni che per la Calabria sono vitali. In particolare – ha infine evidenziato l’assessore Rossi – mi riferisco alla messa in sicurezza, alla qualità dell’ambiente, al contrasto all’erosione costiera, alle aree interne e, soprattutto, ad un’offerta di diversità rispetto al resto del Paese: le coste, che sono un grande patrimonio, che potranno diventare, grazie alla corale partecipazione di Regione, Gal e Assogal, un grosso attrattore del turismo, una nuova logica di programmazione per rivitalizzare i territori”. “Forse per la prima volta – ha dichiarato la dirigente Reillo – la Regione, le amministrazioni locali e le comunità hanno a disposizione strumenti partecipati che costituiscono solidi e certi punti di riferimento per investire una ingente quantità di risorse in maniera certa, condivisa ed efficace. Un altro tassello importante, insieme alla firma di quest’atto, è la costituzione di un gruppo di lavoro che si occuperà specificatamente di questi temi per portare avanti i Contratti di fiume attraverso un modo innovativo di approcciarsi al territorio”. Il presidente Esposito ha spiegato che “con la riforma degli enti locali AssoGal, che raggruppa 13 Gal, ha il compito di far interagire tra loro i diversi attori del partenariato. Per questo, grazie alla volontà del presidente della Regione Mario Oliverio e dell’assessore Rossi, con questo protocollo abbiamo la possibilità di poter incidere, in modo unitario, su tutte quelle problematiche che riguardano la difesa del territorio, per conseganre alle future generazioni un ambiente pulito da tutti i punti di vista”. Il dirigente De Marco, nel delineare alcuni dettagli tecnici, ha specificato che “Centro cartografico regionale, Qtr, Contratto di fiume e pianificazione territoriale fanno parte di una piccola cassetta degli attrezzi che ci siamo dati con l’innovazione degli strumenti urbanistici e di governo del territorio. Con le ultime deliberazioni del Consiglio regionale – ha proseguito -, con la modifica della legge regionale n. 19/2002 e l’introduzione dell’art. 40 bis, la Regione assume i Contratti fiume, di lago e di costa tra gli strumenti che concorrono alla definizione, all’attuazione e all’aggiornamento degli strumenti di pianificazione di distretto idrografico, con riferimento alla scala di bacino e sottobacino. Di fatto, contribuiscono all’attuazione dei Contratti di fiume tutte le misure che, in maniera diretta o indiretta, afferiscono ad una migliore gestione qualitativa e quantitativa della risorsa idrica da un punto di vista ambientale, del territorio e del paesaggio, adoperando approcci integrati e collettivi alla tutela dell’ambiente, allo sviluppo rurale e alle aree interne. Lo strumento dei Contratti di fiume – ha detto ancora il dirigente di settore – concorre alle strategie attivate dalla Regione, anche nell’ambito del Por Fesr 2014/2020, per le aree interne e per la difesa idrogeologica e costiera, nonché a quelle definite per la difesa e lo sviluppo del territorio con il Patto per la Calabria. Inoltre, contribuisce alla pianificazione ed all’attuazione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, come quelle del Psr Calabria 14/20 che prevede misure a sostegno delle attività relative all’avvio e all’attuazione delle azioni per la gestione del territorio e per la gestione sostenibile delle risorse idriche e l’azione per il clima. Il Contratto di fiume partecipa, tra l’altro, alla protezione e al ripristino della biodiversità e dei suoli, promuovendo anche i servizi ecosistemici, migliorando la tutela e la fruizione del patrimonio ambientale e culturale del territorio. Oggi – ha concluso De Marco – possiamo dire, senza cedere a facili trionfalismi, di aver ottenuto, grazie alla sensibilità dimostrata dalle amministrazioni locali e dalle comunità, importanti risultati che lasciano ben sperare per il futuro urbanistico e territoriale della Calabria. Risultano infatti già avviate le procedure per la sottoscrizione dei Contratti di fiume e di costa in ben 17 ambiti territoriali in Calabria, 3 hanno già sottoscritto il protocollo d’intenti e procedono verso la sottoscrizione dei Contratti, 14 sono in fase di avvio con il coinvolgimento complessivo di circa 160 Comuni calabresi. In più stiamo costituendo l’Osservatorio regionale sui Contratti di fiume”. I Contratti di fiume sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico; si traducono in veri e propri accordi mediante i quali è possibile adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. Il protocollo assume una funzione strategica e decisiva nella misura in cui si tiene conto del fatto che i Gal calabresi, nell’ambito dell’approccio Leader (collegamento tra azioni volte allo sviluppo delle economie rurali), hanno maturato specifiche competenze per quanto riguarda lo sviluppo locale di tipo partecipativo che costituisce il metodo alla base del processo che potrà condurre alla sottoscrizione di un Contratto di fiume. Prevede, tra l’altro, che la Regione e i Gruppi di azione locale calabresi collaborino per favorire la diffusione, la promozione, l’attuazione e la sottoscrizione dei Contratti di fiume, di lago e di costa sul territorio regionale. p.g.