Alitalia non pregiudichi il diritto alla mobilità di tanti e tanti lavoratori. La mia vicinanza al sindaco Falcomatà e agli amministratori locali
Bruxelles 15 marzo: È notizia di questi giorni commenta l’euro deputato Pd, Andrea Cozzolino, che Alitalia ha comunicato di voler interrompere i servizi di trasporto allo stato attuale attivi presso l’aereo stazione Tito Minniti di Reggio Calabria. Una scelta, a mio avviso, errata e che mette in discussione slot strategici di decollo/atterraggio verso gli scali di Roma e Milano, in orari fondamentali per le attività produttive quali le prime ore della mattina e le ultime della sera”. Dati alla mano la compagnia aerea Alitalia svolge settimanalmente 56 voli tra l’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria e le principali città Italiane (Roma, Milano), con tassi di riempimento bel al di sopra dell’80%”. Interrompere questo servizio – prosegue Andrea Cozzolino – vuol dire creare evidenti problemi a due città metropolitane che si affacciano sullo Stretto (Reggio Calabria e Messina) che già scontano gravi carenze di collegamenti alternativi con le principali città italiane. Per questo ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea tenere alta l’attenzione e assicurare il pieno rispetto del diritto alla mobilità dei cittadini, non solo, ma vigilare per garantire che slot orari fondamentali per il sistema produttivo (come quelli su Roma e Milano la mattina presto e la sera tardi) restino garantiti e operativi, nell’ottica di assicurare la continuità territoriale per le zone svantaggiate, sfruttando appieno le condizione previste dal regime di oneri per il servizio pubblico. Alitalia – conclude Cozzolino – non limiti con scelte ragionieristiche il diritto alla mobilità di tanti lavoratori e lavoratrici, né pregiudichi la crescita delle economie locali. Sono vicino al sindaco Giuseppe Falcomatà e agli amministratori locali, che stanno potando avanti una battaglia giusta e non di mero principio. Sono convinto che anche con il sostegno del Governo nazionale, fermeremo uno scempio che quei territori – che quotidianamente combattono per uscire da una crisi prolungata e profonda – di certo non meritano “.