Il Prefetto di Reggio Calabria richiama i Sindaci all’adozione dei Piani comunali di protezione di civile, anche in considerazione della fragilità e del diffuso dissesto del territorio, con particolare riguardo al rischio idrogeologico ed idraulico e, soprattutto, a quello sismico. Con circolare diramata lo scorso 3 marzo il Prefetto ha sollecitato i Comuni della provincia che ancora non si siano dotati della predetta pianificazione di protezione civile a provvedervi tempestivamente. I Piani di emergenza comunali di protezione civile sono strumento necessario a fronteggiare e, ove possibile, prevenire i fenomeni calamitosi. Il Prefetto ha altresì richiamato l’attenzione sulle responsabilità alle quali potrebbero andare incontro gli Amministratori locali in caso di eventi calamitosi per i quali, in assenza di pianificazione, non si intervenga prontamente ed organicamente. Da costanti monitoraggi effettuati è emerso, infatti, che non tutti i Comuni, sebbene dotati di Piani speditivi redatti per la gestione di alcuni rischi, hanno ancora provveduto all’adozione del detto Piano. Come noto, l’art. 15 della Legge 225/1992 prevede che i Sindaci, quali Autorità locali di Protezione Civile, assumano, “….al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso”. L’adozione di tale indispensabile strumento è stata ribadita, inoltre, dal legislatore con l’entrata in vigore della legge 12 luglio 2012 n.100 che aveva assegnato agli Enti locali, il termine finale dell’11 ottobre 2012 per dotarsi del citato Piano di emergenza. Nei Piani in argomento devono essere previsti gli interventi di competenza da attuare durante la gestione dell’ emergenza sia in fase operativa, con adeguata informazione alla popolazione, sia per quanto attiene alle modalità di raccordo informativo con le strutture regionali e con la Prefettura.