14 febbraio 2017 – L’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” continua la sua attenta programmazione nell’ambito dell’anno sociale 2016/2017 trattando un argomento che dall’antichità e fino a tutto il Rinascimento venne identificata come ricerca del principio (detto pietra filosofale o quintessenza) capace di rivelare i segreti della vita. Questo il senso dell’ultimo incontro domenica scorsa, che come ha ricordato il presidente Giuseppe Livoti in apertura di manifestazione, vuole essere la ricerca del carattere mistico e segreto dell’alkimia che ha attratto alcune tra le eccelse menti del medio-evo, e con alcune scoperte si sono riuscite a stabilire delle verità scientifiche, ma soltanto dopo l’arrivo del metodo galileiano. Relatrice della serata la dott.ssa Daniela Lupoi esperta del settore e delle dinamiche della mente, la quale è partita dal concetto che è l’energia oscura che anima la materia. La fisica organica ha detto spiega oggi il ruolo centrale della coscienza umana ed il ruolo dell’alkimia è quello di creare una società felice. Nel cervello esistono due forme di energie: forte e debole, energie che si ritrovano anche nell’universo. Oggi si continuano a studiare dice la Lupoi gli –infiniti mondi- come affermava Giordano Bruno, ogni elemento è un mondo e noi pensiamo erroneamente che non vi sia comunicazione. La Lupoi tramite una riflessione attenta e puntuale si è successivamente soffermata sul corpo e la sua relazione sulle sue direzioni bi polari, ovvero bello-brutto, buono-cattivo, giorno-notte. Oggi come ricordano le discipline orientali occorrerebbe vivere lontani dal caos come hanno fatto i mistici, solo così si potrebbe essere vicini a Dio, anche se dovremmo cercare sempre il silenzio. I nostri pensieri sono vibrazioni e per questo per un controllo della mente dovremmo mantenere pensieri positivi, consapevoli ricchi di benevolenza ed il sogno, il sognare è espressione della vita stessa tramite la cosiddetta energia bianca, energia positiva. L’analisi successivamente è passata all’arte con le composizioni arcaiche dell’arch. Rocco Calarco, che tramite le discipline plastiche ha influenzato le sue creazioni all’insegna di un simbolismo metaforico. Ho ritrovato nel piacere della composizione e della linea, dell’andamento plastico della linea, il movimento che la vita dovrebbe esprimere attraverso figure antropomorfe, che alludono al simbolismo del cuore, come immagine ed essenza della mia ricerca, che la si ritrova in tutto ciò che fatto dal micro al macro. Nelle mie sculture così si ritrovano tantissimi significati e significanti come nell’arca di Noè opera di una certa volumetria che, su più piani della memoria e con riferimenti prospettici diversi, visibili da più di 10 punti di vista ricordo a me stesso e a chi usufruisce della visione dell’opera che tutto proviene dall’acqua , dalla terra, dall’aria e dal fuoco. L’etere, sinonimo di quintessenza era un elemento che secondo Aristotele si andava a sommare agli altri quattro già noti: il fuoco, l’acqua, la terra, l’aria. Secondo gli alchimisti, l’etere sarebbe il composto principale della pietra filosofale.