Il Movimento Noi con Salvini ricordarda le migliaia di Italiani che persero la vita in territori controllati dai comunisti

In prossimità del giorno del ricordo (10 Febbraio), Il Movimento Noi con Salvini intende ricordare le migliaia di Italiani che negli anni drammatici, a cavallo del 1945, persero la vita in territori controllati dai comunisti, e che in gran parte, vennero gettati (molti ancora vivi) dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, le “foibe”.  Un massacro nascosto per decenni dalla storiografia ufficiale e dai libri di testo, testimonianza di come siano ancora molte le pagine di storia scritte che devono essere riviste. Difatti mentre ogni studente italiano conosce bene gli orrori “dell’olocausto”, la tragedia istriana, giuliano dalmata, al contrario, è quasi totalmente sconosciuta ai più. Una circostanza grottesca, che trova responsabilità anche e soprattutto in coloro che si occupano di cultura e formazione scolastica. Eppure con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 è stata istituita dallo stato il giorno del ricordo, una solennità civile-nazionale che per legge viene celebrata dalle massime autorità politiche e culturali italiane con una cerimonia solenne nel palazzo del Quirinale al cospetto del Presidente della Repubblica, che conferisce le onorificenze alla memoria ai parenti delle vittime. Nostro malgrado, questo “capitolo” non sembra proprio trovare verità e giustizia neanche nei numeri, ancora oggi non si sa con con esattezza quante furono le vittime di questo ignobile e crudele massacro, date le difficoltà di rinvenire i corpi all’interno delle voragini.  Nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia guidata dal Comunista Maresciallo Tito occupò Trieste, Gorizia e l’Istria, ci furono innumerevoli vittime italiane. Secondo la storia delle foibe, furono infoibati non solo fascisti, ma anche cattolici, liberaldemocratici, suore, preti, socialisti, donne e bambini. Molti innocenti furono massacrati, giustiziati, ed infine gettati nelle fosse carsiche, destinati pertanto a morte certa.  I martiri delle foibe rappresentano le vittime di un genocidio voluto da Tito per liberare i territori della Jugoslavia da coloro i quali non erano comunisti. Nella primavera del 1947 viene stabilito il confine fra l’Italia e la Jugoslavia, con la fine della II guerra mondiale, l’Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. L’Italia, allora, non accolse, né aiutò, trecentocinquantamila profughi che scapparono dalla Jugoslavia comunista alleata con l’URS. NcS ribadisce che le memorie siano tutte importanti, e contro chi vuole sensibilizzare i giovani guidandoli verso una sola verità, continuerà a ricordare quanti, italiani e non, furono vittime di massacri perpetrati all’ombra della “falce e il martello”.

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