Il Presidente della Fip Calabria Paolo Surace fa il punto dopo una ricca giornata di appuntamenti

“Una gran bella giornata di basket ed organizzazione partita con la parte tecnica e le riunioni arbitrali continuata con la formazione dell’attività minibasket. La riunione tra società e mondo arbitrale è stato un momento molto importante: un’occasione per confrontarsi, per conoscersi meglio e capire che, probabilmente è meglio fare tutti un passo indietro rispetto a tutte le aspettative personali e capire che il vero obiettivo comune è quello di far crescere la pallacanestro. C’è stata qualche polemica ma è stata importante e formativa anche per noi per capire e far capire anche a noi cosa possiamo fare di più per il bene della pallacanestro”. Il numero uno del basket calabrese è tornato sull’argomentazione riguardante il servizio televisivo di “Striscia la Notizia” andato in onda su Canale 5 che ha evidenziato lo stato dell’impianto dello Scatolone ed il perdurare di una situazione che va avanti, tra l’indifferenza generale da sei mesi ed oggetto di una replica social “dura” ma non attinente al centro della situazione del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, considerando che, le soluzioni dopo cento ottanta giorni non sono ancora arrivate. “Io rimango ai fatti. Le polemiche non mi interessano perché da persone di sport ci basiamo solamente sui fatti e dobbiamo provare a trovare le soluzioni. I fatti ci dicono che storicamente abbiamo due impianti, da sempre dedicati alla pallacanestro che sono stati “sottratti” a questo utilizzo per funzioni sicuramente primarie che costituiscono un’emergenza dal punto di vista sportivo. Anche qui bisogna fare un salto di qualità: non si può gestire un’emergenza creandone un’altra. Abbiamo le intelligenze e le qualità per trovare una soluzione adeguata: una soluzione più dignitosa per i migranti ed alla pallacanestro di riappropriarsi degli spazi che servono per l’attività. Aldilà dello Scatolone, Sono mesi che abbiamo allertato autorità ed istituzioni sulla situazione di degrado del Palasport di Archi che senza alcun controllo si stava consumando: è così, si era partiti con una situazione iniziale che poteva essere gestita con una situazione meno indolore e ci ritroviamo adesso con una somma di 70 mila euro per sistemare tutti i danni. Perché dobbiamo arrivare a questo? Perché non dobbiamo attivare quel circuito virtuoso per dare a questi ragazzi migranti la migliore accoglienza possibile che meritano ed allo stesso tempo perché privare alle tante società di poter fare del sano sport?”

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