Corso di Grecanico, Accademia del Tempo libero e Apodiafazzi ospitano la Lectio Magistralis di Daniele Castrizio

Non solo apprendimento della lingua greco/calabra per il corso “Mathènnome tin Glossa Grèka tis Kalavria/Impariamo la Lingua Greca di Calabria” organizzato dalle associazioni Accademia del Tempo Libero e Apodiafazzi, insieme per la conservazione e la tutela del nostro antico e prezioso patrimonio culturale. Una bella ed interessante tappa “La Moneta dei Greci di Calabria”, incontro tenuto all’Auditorium Zanotti Bianco, dal professor Daniele Castrizio, Ordinario di Numismatica presso l’Università di Messina.  Il fascino dei misteri del passato che pian piano vengono alla luce grazie al lavoro di studiosi ed esperti. La scoperta di ciò che fu, in un tempo che nemmeno possiamo immaginare, tanto lontano, così diverso dai nostri giorni ma che riguarda le nostre radici, le nostre origini. Una Reggio gloriosa e antica, testimonianze che giungono sino a noi attraverso le monete. Così la numismatica, scienza che ci spiega e ci racconta società, usanze, evoluzione, ci rivela di un’epoca remota. Tutto questo nella lezione del professor Daniele Castrizio che, con grande ironia ed estrema perizia, conduce la sua lectio magistralis di fronte ad un pubblico allargato, rispetto ai corsisti di lingua grecanica. Non una Lectio Magistralis ma una “chiacchierata minimalis”, simpaticamente ironizza Castrizio, di fatto una tappa fondamentale di questo appassionante corso, iniziato nel mese di novembre, che ha riscosso tanto interesse, un tassello sostanziale per comprendere la società di allora. Attraverso delle diapositive Castrizio mostra le monete di noi Greci di Calabria, testimonianza di una storia molto bella e molto lunga che ci appartiene, una storia un po’ a parte rispetto al resto della grecità. Ci parla di varie città calabresi, partendo da Reggio, prosegue su Locri, Caulonia, Terina – Lamezia Terme, Thurii – Sibari, Crotone; di personaggi come Pitagora e il partito pitagorico a Reggio, ci parla del primo mercato unico della storia, di Reggio capitale dell’Occidente quando a Piazza Italia venne aperta una Zecca, seconda solo a quella di Costantinopoli, e della presenza del Governo dell’Esercito proprio nella nostra città. Poi ci racconta di Pericle, di Eracle, considerato fondatore di Crotone, di Dionisio. Ha origine proprio dalle nostre monete la prima rappresentazione delle città e degli stati attraverso figure di donne. Piccole curiosità, simpatici aneddoti, grandi eventi, Castrizio racconta tutto attraverso le monete in una affascinante lezione che riporta indietro gli astanti di migliaia di anni. Ad aprire i lavori, come di consueto, il saluto della presidente dell’Accademia, Silvana Velonà, che introduce la Lectio Magistralis, affiancata dal presidente di Apodiafazzi, Carmelo Giuseppe Nucera, il quale, dopo il suo saluto, avanza a Castrizio due proposte interessantissime. La prima: ne richiede l’intervento affinché la Soprintendenza crei le condizioni per la realizzazione di una esposizione permanente di quello che rappresenta un vero e proprio patrimonio costituito da 400 monete, “Denari Tornesi” della Grecia Angioina, provenienti da Bova, Contrada Paracopio (o Paraghorio). L’esposizione sarebbe da realizzarsi a Reggio o a Bova, dove il Comune mette a disposizione un piano dello storico Palazzo Mesiani. La proposta scaturisce in considerazione del fatto che Daniele Castrizio ha curato per la Soprintendenza Archeologica della Calabria la schedarura del “Ripostiglio monetale – Bruno Casile” fondatore del Circolo Apodiafazzi. La seconda: Nucera rilancia la proposta avanzata dal compianto professor Franco Mosino con il Circolo Apodiafazzi di realizzare, a Reggio, una Conferenza Mondiale sulla bronzistica del V secolo a.C. al fine di dare risposte scientifiche ai tanti interrogativi che circondano Bronzi di Riace, Auriga di Delfi, Poseidone di Atene, meraviglie dell’arte Greca e Magnogreca, e per dar vita a un collegamento con i grandi musei mondiali che conservano Grecia e Magna Grecia e che attraggano tanti visitatori ogni anno. Questa è la terra dove sono stati reperiti i beni che i musei mondiali custodiscono. Iniziative belle e ambiziose per tentare, ancora una volta, di puntare i riflettori sui nostri tesori, patrimonio dalla preziosa unicità, meritevole di grande attenzione a livello mondiale.

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