USA 10:00 – A pochissimi giorni dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca ed alle prime prese di posizione del neo-presidente, cominciano ad arrivare le reazioni e del mondo politico internazionale e delle borse e dell’economia americana. Come ci riferisce RaiNews, dopo la firma del decreto con cui Trump rilancia l’incremento del muro fra Messico e Stati Uniti, muro che preciso esiste dal 1994, arrivano le reazioni del Presidente messicano Peña Nieto il quale dichiara che il Messico non pagherà il muro che Donald Trump intende costruire lungo la frontiera fra Stati Uniti e Messico, “Mi rammarico e disapprovo la decisione degli Stati Uniti di continuare la costruzione di un muro che da anni, anziché unirci, ci divide. Il Messico non crede nei muri. L’ho già detto molte volte, il Messico non pagherà nessun muro” . In un’intervista alla Abc Trump rilancia l’uso della tortura nella lotta al terrorismo citando il parere di alcuni “alti ufficiali dell’intelligence” che gli avrebbero assicurato che la tortura funziona, ma poi ha aggiunto che a riguardo si affiderà al giudizio del direttore della Cia, Mike Pompeo, e del capo del Pentagono, il generale Mattis. Sta di fatto che l’ambiente economico del paese esulta e trae profitto dalle azioni del Magnate come dimostra la Tripletta di record ieri a Wall Street, dove il Dow Jones Industrial Average ha chiuso per la prima volta sopra i 20.000 punti e l’S&P 500 e’ a un soffio dai 2.300 punti, livello più significativo per gli operatori di borsa e l’indice Nasdaq ha guadagnato 55,38 punti, lo 0,99%, a quota 5.656,34. Il Vix, l’indice della volatilità, si è portato ai minimi del luglio 2014 a quota 10,8. Il petrolio a marzo al Nymex ha terminato invariato a 53,18 dollari al barile. Potremmo dire una bella iniezione di fiducia e di vitalità dovuta sopratutto al fatto che Trump sembrerebbe avere le idee chiare su cosa fare per il paese e su come muoversi, alla faccia dei “boicottatori” e delle “malelingue”.
