Quando una comunità si compatta attorno ad un problema e rivendica un proprio diritto diventa dirompente. Un primo risultato, seppur marginale, è stato raggiunto: i cittadini hanno costretto il Sindaco, prigioniero delle sue ambizioni e delle logiche del suo partito a scendere in Piazza. Sia il benvenuto, dunque, il Sindaco, insieme ai Parlamentari reggini e ai rappresentanti delle altre Istituzioni. Ci auguriamo davvero con grande entusiasmo, ma con più di un pizzico di scetticismo, che abbiano finalmente rotto gli indugi e capito da che parte stare, cioè dalla parte della città. Ora che il primo cittadino ha deciso di scendere dalla torre d’avorio dentro la quale è stato sinora trincerato per mischiarsi alla popolazione che protesta, da una parte gli dobbiamo ricordare che se quest’ultima protesta è per colpe anche della sua amministrazione e dall’altra gli consigliamo, alla fine della manifestazione, della quale auspichiamo faccia parte senza quel protagonismo al quale sino ad oggi ci ha abituato, di prendere il primo aereo per Roma (se ne trova ancora uno) e di andare a svolgere le attività che competono ad un sindaco: spendersi per la sua città nelle sue vesti istituzionali. Le proteste competono alla gente proprio perché non ha i poteri e le prerogative di chi invece riveste ruoli istituzionali come lui. Faccia più politica il nostro Sindaco e meno folklore, meno promesse da marinaio e annunci fasulli, come quello che tutti ricordiamo, con il quale illuse la cittadinanza sul ripristino del volo diretto per Milano, nei fatti mai avvenuto in via definitiva. Stia con la gente in piazza sabato, dopo oltre due anni di silenzi e inoperosità, ma non creda insieme alla sua amministrazione ed agli altri rappresentanti istituzionali che oggi abbracciano la protesta di poter scavalcare con questo slancio dal sapore demagogico la staccionata delle responsabilità che gravano anche sulle loro teste, perché sia chiaro a lui ed a tutti i cittadini che se avesse assolto il proprio compito di governare la città da rappresentante e interlocutore dei reggini, quale avrebbe dovuto essere, senza dubbio non ci troveremmo in questa drammatica situazione.