Roma 10/01/2017 12:40 – Secondo quanto divulgato da RaiNews, in queste ore sarebbero stati arrestati un uomo e sua sorella con l’accusa di aver hackerato per anni centinaia di profili fra politici, uomini d’affari ed anche alti prelati. L’indagine portata a termine dalla Polizia Postale, e coordinata dalla procura di Roma, ha portato all’arresto dei due interessati. I due erano residenti a Londra, ma domiciliati a Roma. Ai due vengono vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato e intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Le indagini degli investigatori del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, hanno accertato che i due fratelli gestivano una rete di computer (botnet) – infettati con un malware chiamato ‘Eyepyramid‘ – che avrebbe loro consentito di acquisire, per anni, notizie riservate e dati sensibili di decine di persone che, a vario titolo, gestiscono la funzione pubblica e delicati interessi, soprattutto nel mondo della Finanza. L’indagine è partita dalla segnalazione al Cnaipic dell’invio di una mail: indirizzata all’amministratore di rilievo di un’ infrastruttura critica nazionale, conteneva il virus Eyepyramid. Fra i personaggi di spicco “spiati” possiamo trovare, gli account di Matteo Renzi, Mario Draghi, Mario Monti; dell’ex governatore della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni, di Piero Fassino, di Ignazio La Russa; di Mario Canzio e dell’ex comandante Generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo. Pure due computer in uso ai collaboratori del cardinale Gianfranco Ravasi. Inoltre sembrerebbe saltar fuori anche lo spionaggio di un’intera loggia massonica. Fondamentale cooperazione internazionale tra gli uomini della polizia Postale e quelli della Cyber Division dell’FBI, infatti gli americani avrebbero impedito ai due fratelli di distruggere da remoto le tracce dello spionaggio. L’analisi del materiale sequestrato in America consentirà ora di accertare con esattezza quali e quanti dati siano stati rubati ma, soprattutto, di ricostruire l’intero giro d’interessi che si nascondeva dietro i due.