USA 13/11/2016 09:05 – A quattro giorni dalla vittoria di Trump alle elezioni americane, non si fermano le manifestazioni di protesta organizzate dalla parte avversa, e cioè dai sostenitori di Hillary Clinton.
Duecento gli arresti a Los Angeles per non aver rispettato l’ordine di disperdersi, mentre a Portland, Oregon, dove le contestazioni sono degenerate in vandalismi, un manifestante è rimasto ferito da uno sconosciuto che la polizia sta ancora ricercando. Secondo quanto riferito da RaiNews.it, la gran parte dei cortei che attraversano varie città restano però pacifici, come quello di migliaia di persone che hanno sfilato oggi a New York da Union Square sino alla blindatissima Trump Tower sulla Fifth avenue, dove risiede il presidente eletto.
Alla testa del corteo Michael Moore, il regista premio Oscar nel 2003 per ‘Bowling for Columbine’, è riuscito a entrare, ma gli è stato negato l’incontro con il neopresidente. Di contro Trump ha incontrato Nigel Farage, rappresentante britannico dell’euroscetticismo. Torna a parlare Hillary Clinton in merito alla sua clamorosa sconfitta che attribuisce al direttore dell’FBI James Comey e in particolare alla sua seconda lettera al Congresso, ad appena tre giorni dal voto. Sta di fatto che la realtà dei fatti vede la Clinton agire nella maniera da lei stessa tanto criticata e che avrebbe voluto vedere attuare da Trump.