09\11\2016 – Dall’8 novembre tutte le sedi dei vigili del fuoco della Calabria sono cardioprotette. La Direzione regionale ha infatti acquistato, grazie al contributo del direttore Claudio de Angelis, 21 AED (defibrillatori semiautomatici esterni) consegnati ai comandi provinciali, per essere installati in ogni sede operativa ad integrazione della dotazione standard. Il Corpo Nazionale, impegnato quotidianamente in interventi di soccorso tecnico urgente, annovera, fra le competenze di ogni vigile del fuoco, quella di utilizzare un defibrillatore, applicando le procedure di rianimazione cardiopolmonare. L’arresto cardiorespiratorio è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. Da statistiche pubblicate in Europa e Stati Uniti una persona su mille ne viene colpita Nel nostro paese la stima è di 60.000 persone l’anno; in media almeno il 25% (ossia 15.000), potrebbe essere salvato con l’uso di un defibrillatore. La possibilità di successo della defibrillazione diminuisce del 10% per ogni minuto trascorso dall’evento, in assenza di rianimazione cardiopolmonare effettuata da personale addestrato. Dopo i primi minuti i danni anossici celebrali diventano irreversibili. I vigili del fuoco, grazie al loro addestramento ed alla tempestività del loro intervento, sono in grado di salvare molte vite, contribuendo ad una diffusione capillare del sistema PAD. Il public access defibrillaton (PAD) è regolamentato da diverse leggi, accompagnate da accordi nazionali con enti ed associazioni ed ha come scopo quello di ottimizzare il trattamento salvavita per le persone colpite da arresto cardiorespiratorio, aumentando le probabilità di sopravvivenza.
fonte — http://www.vigilfuoco.it/