Roma 15/10/2016 14:20 – Lavori in corso per la “manovra economica” che dovrebbe recuperare 24,5 miliardi di euro fra tagli, risparmi etc etc etc. Quest’oggi è sotto la lente la sanità, uno dei ministeri che ogni anno deve lasciare sul campo miliardi di tagli per sopperire alle imposizioni europee. Sembrerebbe che la sanità spunta lo sblocco del turnover con la possibilità di 7mila assunzioni di precari ma deve lasciare sul campo 1 dei 2 miliardi promessi di aumento del Fondo, che nel 2017 si fermerà a 112 miliardi (RaiNews).
Naturalmente la partita si sta’ giocando, da una parte ipotizzando una crescita al 1%, già scesa durante l’anno e criticata in ogni dove additandola come troppo ottimistica come previsione e dall’altra portando il deficit rispetto il Pil al 2,2/2,3% contro il 2% imposto da “mamma Europa”.
La manovra punta su investimenti pubblici e privati per spingere il PIL. Strada indicata anche dalla Banca d’Italia perché, sottolinea nel Bollettino economico Via Nazionale, un ritorno “ai ritmi di investimento osservati prima della crisi” rafforza sia la ripresa ciclica sia “la crescita potenziale di oltre mezzo punto percentuale”. Per centrare l’obiettivo degli oltre 24 miliardi necessari per finanziare tutte le misure, infatti, il target dei tagli di spesa potrebbe aumentare, anche grazie alla riduzione delle risorse a disposizione per la sanità.
Quindi ci si domanda come sia possibile parlare di uno sblocco dei turnover e di assunzioni se dall’altra parte si parla di ennesimi tagli, o meglio, mancati investimenti. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per avere più spazio per investire andrebbero cambiate “le regole del fiscal compact”.
Una partita complessa da non aprire certo ora, mentre si sta ancora trattando per ottenere il via libera europeo a usare più indebitamento di quanto già concesso (+0,4 già incorporato nel deficit programmatico al 2%). Molti i dubbi e le incertezze, accompagnate da un’ostentato ottimismo mal riposto. Ci penserà la realtà dell’UE a far rimettere i piedi per terra ai politici?