Le Istituzioni tutelino appieno gli imprenditori onesti controllando, capillarmente, anche i meccanismi di erogazione di contributi statali
13.10.2016 – Quanto emerso dal racconto dell’imprenditrice reggina, Brunella Latella, nell’ambito del processo ” Sistema – Assenzio”, apre uno spaccato inquietante che rappresenta l’ennesima conferma dell’esistenza di un meccanismo di controllo malavitoso, profondamente pervasivo, dell’economia calabrese . Come componente della Commissione Parlamentare Antimafia, non posso che esprimere profonda stima per una donna coraggiosa che ha scelto la strada della legalita’, anche a discapito di una serenita’ lavorativa ed esistenziale. Non sono un mistero le conseguenze, non certo leggere, che, automaticamente, colpiscono quegli imprenditori che decidono di dire “no” alle richieste e ai ricatti mafiosi . Ciò che , tuttavia, non si può sottacere e che emerge dal racconto di Brunella Latella, e’ il punto di contatto che, troppo spesso, si rinviene tra pseudo imprenditori, in realta’ parte attiva di organizzazioni mafiose, e le istituzioni, riuscendo a mettere le mani sui fondi pubblici. Non si può mettere in secondo piano quel passaggio delle dichiarazioni della Latella, in cui viene fuori il nome di Domenico Suraci e della sua capacita’ di accapparrarsi fondi, provenienti dalla Regione Calabria. Ci chiediamo allora, come sia possibile o per quale strana coincidenza, un uomo, probabilmente legato ad una organizzazione mafiosa, riesca sempre ad ottenere contributi regionali, al contrario di una onesta imprenditrice che non ha mai avuto accesso ad agevolazioni? Due le uniche possibili risposte. O lo Stato non riesce ad sostenere lo scontro frontale con l’alto potere ricattatorio della malavita, o esistono frange di settori istituzionali accondiscendenti. Sappiamo, perfettamente, che proprio questa seconda possibilita’ si verifica troppo spesso. Ribadiamo, perciò, ancora una volta, la necessita’ di un maggiore controllo delle risorse che le istituzioni erogano, a fondo perduto o a scopo agevolativo. Ma soprattutto, pretendiamo maggiori controlli nella gestione e nei meccanismi di distribuzione di queste risorse, da parte dei dirigenti dei settori competenti.
c.s. Avv. Francesco Molinari