Il giorno della vigilia di Natale i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno tratto in arresto E.R., di anni 34, filippino, con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di minori. I fatti si riferiscono a tempi diversi in cui il fermato costringeva, in esecuzione del medesimo disegno criminoso, alcuni bambini di età inferiore ad anni quattordici a subire atti sessuali. In particolare, introdotti i minori nella sua abitazione offrendo loro la possibilità di giocare alla Play Station, con la scusa di praticargli dei massaggi li baciava sulla bocca, si sedeva sopra di loro impedendone così i movimenti, toccava ripetutamente le loro parti intime, li denudava e si avvicinava loro slacciandosi la cintura dei pantaloni, elargendo anche piccole somme di denaro in cambio dell’atto sessuale. L’indagine ha inizio grazie alla denuncia della madre di uno dei bambini che ha subito l’atto sessuale. In particolare, la stessa ha riferito di aver rinvenuto in un occasione, all’interno della tasca dei pantaloni del proprio figlio, una banconota da 20 euro della quale, ovviamente, non giustificava il possesso da parte del minore. Il bambino, su richiesta della madre, raccontava di averle ricevute da uno straniero come compenso che quest’ultimo elargiva in cambio di massaggi. Il minore aggiungeva di essere stato invitato altre volte nell’abitazione del soggetto, un filippino, con la scusa di giocare alla Play Station e, una volta lì, anche in presenza di altri minori, di essere stato massaggiato in tutto il corpo, comprese le parti intime. Addirittura, in un episodio, il piccolo era stato completamente denudato e poi cosparso d’olio per massaggi. Altre volte, invece, il filippino metteva in visione dei film pornografici in cui diceva ai bambini che le persone nel film facevano “Bunga bunga” e che la stessa cosa avrebbe voluto fare lui con loro. Il piccolo dichiarava, inoltre, che ogniqualvolta entrava in casa veniva salutato dal filippino con un bacio sulle labbra e che poi veniva accompagnato in camera da letto dove veniva costretto a sdraiarsi prono e, mentre era occupato a giocare con la play station, a subire massaggi in tutto il corpo, comprese le parti intime. Tutte le violenze, anche quelle avvenute ai danni di altri minori, si sviluppavano nella stanza da letto del filippino il quale, verosimilmente per ottenere il compiacimento e il silenzio dei minori, offriva loro delle banconote di piccolo taglio. Il quadro agghiacciante emerso fin dalle prime dichiarazioni veniva dunque immediatamente approfondito dai carabinieri, anche con attività tecniche di intercettazione. I militari accertavano innanzitutto la perfetta corrispondenza tra la descrizione dell’appartamento, dell’arredamento e delle suppellettili fatta dai bambini e la realtà. Venivano poi ascoltate alcune conversazioni significative tra lo stesso ed un minore che confermavano una certa “attenzione” dell’individuo verso i soggetti di minore età. L’uomo, infatti, si rivolgeva al minore utilizzando un linguaggio subdolo, ambiguamente affettuoso e si lasciava andare ad effusioni verbali allarmanti. Inoltre lo stesso esternava un’insana gelosia nei confronti di un parente del minore con cui conversava, palesando un certo assillo sul fatto che questi lo avesse potuto accompagnare a letto. Nel corso della citata conversazione, in un crescendo emozionale giunto sino ad uno stato di evidente eccitazione, lo straniero esternava la sua innaturale morbosità nei confronti della vittima, non andando oltre soltanto perché timoroso di lasciarsi andare a ben più gravi esternazioni telefoniche, nell’eventualità che le forze di polizia potessero intercettare la comunicazione. Avuta conferma dei suoi propositi criminali, i carabinieri decidevano così di fermare il soggetto, attesa anche la concreta eventualità che il soggetto potesse darsi alla fuga, così come emerso da concreti elementi che facevano correttamente ritenere che lo stesso fosse pronto a partire per il suo paese di origine e allontanarsi così definitivamente dal territorio nazionale. L’uomo è ora ristretto presso il carcere di Reggio Calabria con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata su minori e di prostituzione minorile, in quanto elargiva piccole somme di denaro ai bambini, compiendo in cambio atti sessuali su di loro.
Comunicato Stampa – Carabinieri