Povia non è un personaggio… Povia è una persona

di Antonella Postorino – Uno spettacolo, quello di Povia a Reggio Calabria, a quanto pare “inaspettato” tra critiche e stupore. Perché così tante chiacchiere? Perché Povia appare come un personaggio “discutibile” quasi censurabile? Forse perché troppo spesso esterna verità alle quali molti italiani non sono più abituati?Credo sia proprio questo il problema, siamo troppo assuefatti alle “fantasie” che ci vengono somministrate giornalmente per tenerci “a cuccia” quindi diventa pericoloso e “inopportuno” tutto ciò che mette a rischio la credibilità di chi vuole un popolo sottomesso culturalmente ed economicamente. Per questo motivo ho voluto parlare con Giuseppe Povia, per capire, dietro le quinte, chi è e come la pensa realmente. L’approccio è stato fluido, la sua semplicità e la grande disponibilità mi hanno fatto capire subito chi avevo davanti, infatti Povia non è un personaggio, Povia è una persona come tante altre, con gli stessi problemi di tutti, con le stesse preoccupazioni e soprattutto con la stessa rabbia. Appena ho proposto l’intervista mi ha sorriso e quando gli ho chiesto se potevo registrare l’audio mi ha detto che avrei potuto anche riprenderlo senza problemi. Così la mia intervista è diventata una chiacchierata tra amici che si scambiano opinioni in un confronto libero e sincero.

Giuseppe pensi che la crisi in Italia sia più economica o più sociale?

Secondo me senza economia una persona non può amare un’altra persona. Perché quando le cose vanno male a livello economico si torna a case e si inizia a litigare con il partner, iniziano i dissapori, quindi l’economia è alla base di tutto. Poi che ci sia una grossa crisi più culturale che sociale è un dato di fatto, in realtà siamo sotto una dittatura culturale, perché se tu non la pensi in un certo modo e non ti allinei, un po’ per paura un po’ per convenienza ovviamente vieni tagliato fuori. Detto da uno di 44 anni come me è una cosa che passa, detto da un ragazzo di 18 anni che si sta affacciando sul futuro ti viene tanta paura perché ti rendi conto che non ha più possibilità di realizzarsi e quindi è costretto a scappare.

Parlando dei giovani che sono sempre più demotivati, soprattutto qua al sud, a che cosa bisognerebbe aggrapparsi in questo momento. I giovani non credono più nella politica, quindi cosa resterà della nostra Italia?

Innanzitutto L’articolo 1 della nostra Costituzione, che è quello più importante, dice che “l’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro”, per cui l’Italia vuol dire il Popolo e non il governo, è una Repubblica vuol dire che è tutto pubblico quindi non ci possono essere servizi dati in mano ai privati, ciò vuol dire che adesso non siamo più una Repubblica, Democratica non è così perché siamo sotto una dittatura, fondata sul lavoro invece si scontra con la disoccupazione che cresce sempre di più.  I Ragazzi ancora oggi, dall’Unità d’Italia dove non esisteva emigrazione fino al 1861, sono costretti ad andare all’estero. E’ brutto dire ai giovani andate via a cercare fortuna, infatti a parte qualche settore che ancora trova sbocchi in Italia, bisogna sgomitare, perché se non lo fai resti nel limbo in attesa di capire che cosa sarà del futuro. Lo so che è brutto dare questo messaggio ma purtroppo persa la sovranità politica, persa la sovranità monetaria, persa la sovranità culturale e anche sociale, non ci resta più nulla.

Giuseppe tu sei un artista, ma sei anche giovane, hai mai pensato di entrare in politica? Riusciresti a restare comunque un artista?

Farei soltanto il politico, è ovvio, anche perché la politica per me vista da fuori da cittadino è un cosa seria, entrare in politica non è facile, dovrei far parte di una lobby, devi far parte di un gruppo, potrei chiamarlo in tanti modi ma non vorrei usare termini che possano essere fraintesi, però in realtà se non fai parte di un gruppo non vai avanti. Ho scritto una canzone, nel mio nuovo album, che si chiama “L’ignorante”, questa dice che le lobby in generale pagano la campagna di un politico in modo che poi quel politico arrivato in cima possa approvare tutte le leggi a favore di chi lo ha sostenuto. Penso che se dovessi entrare in politica durerei poco perché farei sicuramente tutto a favore del popolo, ma non mi riconosco in nessun partito.

Il concerto ha dato conferma oltre ogni aspettativa, il lungomare gremito di persone che hanno partecipato attivamente all’esibizione soprattutto quando Povia ha evidenziato i danni prodotti al sud dall’Unità d’Italia, quando ha esternato la forza dei Valori, quando ha esortato a Vivere la vita e non semplicemente a goderla, quando ha dimostrato la sua preoccupazione di padre di fronte al valore effimero della società contemporanea, fatto di selfie e di superficialità fini a se stesse. Che dire Povia ha ottenuto un successo inatteso anche per qualche politico locale, forse colpito dalla sua schiettezza e dalla sua onestà intellettuale. Grazie Povia, grazie per aver ricordato anche i più grandi esponenti della musica italiana, Lucio Battisti, Pino Daniele e Rino Gaetano. Grazie Giuseppe, credo di ritrovarmi in tante cose che hai detto, credo che in molti si ritroveranno, soprattutto in questa bellissima città lasciata in balia del nulla.

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About the Author: Antonella Postorino

Antonella Postorino è una Giornalista Pubblicista specializzata in architettura e beni culturali che collabora con il Metropolitano.it. Antonella Postorino è anche un architetto, designer e scenografa.