Roma, 5 settembre 2016 – Le mappe di scuotimento (ShakeMap) forniscono una immediata visualizzazione del livello di scuotimento (shaking) di una zona colpita o interessata da un terremoto.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) da diversi anni calcola le ShakeMap (http://shakemap.rm.ingv.it; http://cnt.rm.ingv.it/help#impatto) che riportano i valori di picco registrati da accelerometri e sismometri, principalmente forniti dalla Rete Accelerometrica Nazionale (RAN) del Dipartimento per la Protezione Civile e dalla Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV, presenti nella zona del terremoto. Le mappe riportano sia valori fisici, come ad esempio accelerazione e velocità di picco del suolo sulle componenti orizzontali, sia una trasposizione di questi valori in intensità macrosismica (Mercalli Cancani Sieberg, MCS) che, ovviamente, non è osservata ma stimata dai dati.
Questa distribuzione del risentimento atteso fornisce una prima indicazione sul livello di scuotimento osservato e quindi del potenziale impatto, informazione molto utile alla Protezione Civile per il coordinamento e l’organizzazione delle squadre di soccorso in caso di terremoti rilevanti. Le ShakeMap, calcolate per tutti i terremoti con magnitudo M ≥ 3.0 che si verificano in Italia e nelle zone circostanti, sono pubblicate sul sito webhttp://shakemap.rm.ingv.it/.