Ventotene, Latina, Italia 23/08/2016 9:00 – Ieri, come tutte le testate giornalistiche hanno parlato e rendicontato, sull’isola di Ventotene, il Premier Renzi si è incontrato con il cancelliere Merkel ed il premier francese Hollande. Renzi ha voluto scegliere la località come “simbolo” della rinascita dell’Europa e come luogo, secondo lui, in cui nacque l’iedea di Europa, perché vicino a quel luogo sarebbero stati incarcerati Pertini e Terracini. Per il premier questo incontro, nasce dalla necessità di affermare che l’Ue è la soluzione ai gravi problemi del nostro tempo, che l’UE sia una grande opportunità per le nuove generazioni, mentre per i populisti è la causa di ogni problema. Dopo i preamboli e i soliti e ritriti riferimenti alla Brexit, si comincia a parlare di “immigrati” o “migranti” (come vengono definiti dalla nuova moda), e Renzi dichiara : “ad oggi sono arrivati 102mila migranti sulle coste italiane, l’anno scorso erano 105mila al 20 di agosto. Con Angela e Francois pensiamo si possa fare di più come Ue per bloccare le partenze e aiutare chi ha davvero bisogno”.(Rainews.it). Hollande ribadisce che “Spetta all’Europa proteggersi ma anche accogliere chi è spinto all’esilio mettendo spesso a rischio la propria vita, dobbiamo proteggere meglio le frontiere europee e condividere di più le informazioni di intelligence. Vogliamo anche maggior coordinamento, più mezzi e più risorse nel settore della difesa europea”. Il cancelliere Merkel chiede più cooperazione fra i paesi membri dell’UE, ha ribadito che “la Guardia costiera da sola non può controllare i confini marittimi, dobbiamo fare ancora molto. La cooperazione con la Turchia sui migranti è giusta, altrimenti non possiamo vincere la lotta con gli scafisti”. La Merkel conclude il suo intervento affermando di volere che Italia Francia e Germania crescano per creare posti di lavoro e creare le condizioni per il futuro degli investimenti privati. “Affronteremo anche i temi dei posti di lavoro, della prosperità economica e della crescita. Parleremo di come dare futuro e lavoro alle persone” ma occorre soprattutto, ha aggiunto, “parlare del futuro dei giovani. Dobbiamo fare in modo che i giovani portino nel mondo l’insegnamento dell’Europa”. Analizzando e leggendo le parole dei tre premier sembra di leggere un discorso scritto dalla stessa mano e diviso equamente fra i tre studenti…. Ora dopo le belle parole ed i buoni propositi si vedrà sui tavoli della diplomazia interna se, come e quando verranno mantenute queste intenzioni.