Continuano ad aumentare i casi del virus zika anche se al momento non si registrano in Europa focolai autoctoni di virus Zika, ma vengono descritti casi di infezione in viaggiatori di ritorno dalle aree endemiche e casi sporadici di trasmissione sessuale autoctona (Francia, Italia, Germania). In Italia sono 61, finora, i casi registrati di infezione da virus Zika, tutti di importazione, ossia tutti provenienti dalle zone in cui il virus sta circolando. E’ quanto si evince dalla pubblicazione dell’ECDC, relativa l'”Aggiornamento epidemiologico: epidemie di virus di Zika e complicazioni potenzialmente legate all’infezione del virus di Zika” del 20 agosto 2016. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, evidenzia che il virus Zika non si limita a causare microcefalia (testa più piccola rispetto al resto del corpo) nei neonati ma può causare danni simili all’Alzheimer nel lungo periodo anche negli adulti. È quanto è emerso da una ricerca pubblicata sulla rivista ‘Cell Stem Cell’ secondo la quale si è visto che nelle cavie in cui è stato inoculato il virus, le cosiddette “staminali neuronali” (che danno poi vita alle cellule del cervello) vengono colpite. Ciò avviane in quelle aree come l’ippocampo che sono specializzate nell’apprendimento e nella memoria. Secondo il professore Sujan Shresta del ‘La Jolla Institute of Allergy and Immunology’ benché Zika negli adulti non manifesti sintomi gravi nel lungo periodo potrebbe danneggiare le staminali neuronali che vengono conservate in alcune zone del cervello già sviluppato per sostituire i neuroni danneggiati. Questo potrebbe causare – i test sono stati finora limitati ai topi da laboratori – sintomi della demenza tipici dell’Alzheimer.
C.S. – Giovanni D’ Agata