E’ da questa mattina che sta impazzando l’ashtag #burkini, in relazione alle varie vicende che vedono punti di vista opposti, seppur in qualche modo tolleranti sul costume indossato dalle donne praticanti ed osservanti l’islam in maniera più severa. Il burkini è un “costume”, se così lo si vuol chiamare che si differenzia in todo dal bikini delle nostre donne che invece grazie a quest’ultimo ostentano la loro forma fisica o anche la sensualità e la femminilità spesso insite nell’essere donna. Il burkini è, a parere di chi scrive una porcheria incredibile ed inguardabile, come direbbe forse il miglior Fatozzi “è una cagata pazzesca”. Il burkini sarebbe un’ imposizione culturale\religiosa volta a mortificare il corpo della donna e la sua imposizione dovrebbe essere per questo motivo vietata anche in Italia, come già avviene in altre democrazie progredite. E’ bene ricordare che Isis ed i terroristi jihadisti hanno poco a che vedere con il vero Islam che però dovrebbe essere impermeabilizzato per tenere lontani coloro che seminano odio e promettono terrore. Il cambiamento deve arrivare però dall’interno della comunità musulmana, devono essere le donne che, presa coscienza reale di quello che significhino le costrizioni alle quali sono spesso sottoposte, decidano spontaneamente di aderirvi o meno. Si potrebbe in ogni caso vietare anche nel nostro Paese in quanto ostentazione di appartenenza religiosa anche se Angelino Alfano ha detto che vietarlo «sarebbe una provocazione potenzialmente capace di attirare attentati», e nelle parole del Ministro si può anche ravvisare una prima grande, seppur coscienziosa, nostra sconfitta, non facciamo valere un “nostro principio” perché abbiamo timore di loro… e domani quale altra cosa saremo costretti ad accettare per non urtare la loro sensibilità?!
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.