Presentate negli Stati Uniti ed in Canada richieste di risarcimento alla società produttrice da proprietari esasperati che si sono visti invase le case a tutte le ore da decine di persone
12\08\2016 – Problemi legali per Pokemon Go. Dopo tanta popolarità con oltre 100 milioni di download con incassi stratosferici, stimati in circa 10 milioni di dollari al giorno, è notizia di questi giorni l’attivazione di class action negli Stati Uniti ed in Canada contro i produttori di Pokemon Go da parte di alcuni proprietari di case e terreni, i quali hanno deciso di promuovere questa azione civile stanchi di vedere a tutte le ore i propri giardini circondati dagli appassionati del gioco che, in più occasioni, avrebbero anche violato la proprietà, contenente appunto un Pokestop, per catturare gli animaletti. Secondo i proprietari, un numero sempre più crescente di sconosciuti, infatti, chiedeva di accedere alle loro proprietà per andare alla ricerca dei Pokemon e, di conseguenza, gli stessi hanno deciso di lanciare le class action rivolte contro Niantic, The Pokemon Company e Nintendo, le quali attraverso il gioco, secondo le motivazioni delle citazioni, spingerebbero gli utenti a commettere azioni che, altrimenti, non farebbero mai. Come sappiamo, Pokémon Go è un videogioco di tipo free-to-play basato su realtà aumentata geolocalizzata con GPS, sviluppato da Niantic per i sistemi operativi mobili iOS e Android, creato con la collaborazione di Game Freak, The Pokémon Company e Nintendo. Il gioco è compatibile con una periferica Bluetooth denominata Pokémon Go Plus, dispositivo progettato e realizzato da Nintendo. All’inizio del gioco viene consegnato un Pokémon iniziale tra Bulbasaur, Charmander e Squirtle. Il protagonista può incontrare e catturare Pokémon selvatici o affrontarli all’interno di palestre. È possibile ottenere Poké Ball e altri strumenti utilizzando le monete del gioco, che possono essere acquistate all’interno dell’applicazione. L’idea originale del gioco risale al 2014 quando il presidente di Nintendo Satoru Iwata e Tsunekazu Ishihara, all’epoca a capo della The Pokémon Company, in collaborazione con Google hanno realizzato un pesce d’aprile dal nome Pokémon Challenge che consisteva nella ricerca dei Pokémon all’interno del servizio Google Maps.Ishihara si è accorto che combinando l’esperienza maturata nel progetto Pokémon Challenge con le potenzialità di Ingress, un gioco di realtà aumentata sviluppato da Niantic di cui lui e la moglie erano fan, era possibile realizzare un nuovo prodotto.Niantic ha utilizzato i dati di Ingress come base per determinare i luoghi dove collocare i PokéStop e le palestre che compaiono nel videogioco.Nel settembre 2015 Ishihara, diventato nel frattempo presidente di Nintendo, ha dedicato il discorso per il lancio del gioco al suo predecessore Iwata, morto due mesi prima.La colonna sonora del gioco è stata scritta da Junichi Masuda, lo storico compositore della serie Pokémon, che ha anche in parte supervisionato il design del gioco.Tra i designer della parte grafica del gioco è da ricordare Dennis Hwang, che in passato ha lavorato con Google e ha creato il logo di Gmail. Diversi milioni di utenti sono “impazziti” per acchiappare i mostriciattoli rappresentando anche una nuova minaccia alla sicurezza stradale mettendo a rischio la propria incolumità e quella altrui. Ora c’e’ chi, ancora peggio, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “12\10Sportello dei Diritti”, distratto dai mostriciattoli potrebbe essere spinto addirittura a commettere azioni illegali come la violazione di domicilio, che, altrimenti, non farebbe mai.
c.s. – Giovanni D’ Agata