Alì Sonboly, il 18enne tedesco di origini iraniane, autore della strage nel centro commerciale Olympia a Monaco di Baviera venerdì scorso, ha aperto non avrebbe legami con l’Isis. E’ una prima constatazione che avrebbero fatto gli investigatori tedeschi, anche se pare molto molto strano che un ragazzo appena 18enne fosse entrato in possesso di un’arma da professionista con la quale ha barbaramente ucciso nove persone e ne ha ferite altre 27, tra queste’ultime 10 in condizioni critiche. La Polizia tedesca, continua a sostenere la tesi del giovane in cura per seri problemi psichici, con l’ossessione per le stragi, pare anche che la scelta di colpire nel quinto “anniversario” della carneficina di Utoya, potrebbe non essere casuale. Alì non è stato abbattuto dalle forze dell’ordine ma si è suicidato durante la sua rocambolesca fuga con ancora circa 300 proiettili nello zaino a circa un chilometro dal luogo della strage. Purtroppo è stata una strage di ragazzi, premeditata ed organizzata anche tramite un appuntamento su Facebook, da un profilo finto, con il quale il killer prometteva di offrire ed invitava persone nel fast food. Otto vittime, delle 9 totali, avevano un’età compresa tra i 13 e i 21 anni (2 ragazzine e 6 ragazzi ). Solo la nona vittima, una donna, aveva 45 anni. Alcuni amici dicono che il tedesco-iraniano aveva più volte manifestato l’intento di uccidere i bulli, categoria che lo avrebbero tormentato sin dalla fanciullezza ma una ragazza che lo avrebbe frequentato lo ha descritto come una persona tranquilla e sopratutto non come un emarginato.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.