Mario Oliverio se ne deve fare una ragione: prova a compiacere il premier Renzi con le sue leggi ma ogni volta, viene messo all’angolo dal Governo centrale che dimostra per l’ennesima volta, di non considerare i politici piddini calabresi. Il governo ha infatti impugnato davanti alla Corte costituzionale due norme licenziate lo scorso aprile dal Consiglio calabrese: la 10, “Norme per la tutela della salute dei pazienti nell’esercizio delle attività specialistiche odontoiatriche”, e la 11, “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie, tecniche della prevenzione e delle professioni sociali” perché contrastano con il Piano di rientro. Un’altra pesante tegola per la Giunta di Oliverio, che dimostra non solo l’inefficienza, l’inadeguatezza di una classe dirigente targata Pd che non è tenuta in considerazione dallo stesso premier ma anche, l’incapacità di amministratori regionali che propongono leggi che osteggiano con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di tutela della salute. Mancava questa altra figuraccia ad Oliverio & Co, una figuraccia che ricade pesantemente su quell’esecutivo regionale che, ad oggi, invece di dare risposte ai suoi elettori, ha incassato solo incisive battute d’arresto scrivendo vergognose pagine legislative difficili da far dimenticare ai calabresi. Il Presidente Oliverio non ha capito che non si scherza con la salute, che non si può pensare di governare senza avere le giuste competenze ma soprattutto, che non si può entrare nelle grazie di qualcuno se questo qualcuno, in questo caso Renzi, di Oliverio non vuole nemmeno sentire il nome. Forse, questo dovrebbe far capire agli uomini del Pd che si vantano di una forte unione tra Governo nazionale e Regionale che, in realtà, questa non c’è stata mai e non credo, l’avranno mai. La Calabria non ha bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Ha bisogno di più gente onesta che capisca i propri limiti e faccia un passo indietro quando è necessario.
Francesco Cannizzaro – Capogruppo Cdl – Consiglio regionale