Catanzaro – Si chiama Bianca, come la splendida bambina che è stata tra le prime persone a darle il benvenuto al mondo, con gli occhi pieni di meraviglia. E’ una piccola rapace, esemplare di Aquila rapax nipalensis, nata da una coppia ospitata al Cras dal 2004. Si tratta di un evento straordinario che denota il benessere in cui vivono gli animali, seguiti con attenzione dall’equipe del Parco della Biodiversità Mediterraneo, diretto dalla dirigente Alberto Rosetta, fiore all’occhiello dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro guidata dal presidente Enzo Bruno. Da qualche giorno il direttore sanitario, Debora Giordano, e volontari del Servizio Civile, monitoravano la coppia di aquile in cova. Ieri, finalmente, ha fatto capolino il piccolo che è caduto dal nido, la dottoressa Giordano e l’esperto faunistico Alfredo Rippa, hanno provveduto a visitare l’esemplare e rimetterlo nel nido, dove c’è un altro uovo in cova. Il presidente della Provincia, Bruno ha ringraziato quanti si occupano della tutela del patrimonio faunistico, facendo del Cras una struttura d’eccellenza, dal direttore sanitario Giordano ai tanti volontari che non fanno mai venire meno il loro supporto. “Un’attività, quella di medici, operatori, esperti e volontari che è svolta con grande passione, nell’interesse dell’ambiente e del nostro patrimonio faunistico – afferma il presidente Bruno -. Le specie selvatiche autoctone rinvenute in condizioni di difficoltà, per esempio, andrebbero a minare l’equilibrio del sistema ambientale in cui vivono, in quanto spesso particolarmente prolifiche e aggressive nei confronti delle specie autoctone e non potendo essere reimmesse in natura. Con un grande lavoro di recupero e cura, invece, vengono ospitate nel Centro e nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro per finalità educative. Chi opera in questo contesto ha contributo alla creazione di veri e propri percorsi di educazione ambientale per i ragazzi in età scolare atti a stimolare i giovani a familiarizzare con “il mondo degli animali selvatici”, e a far comprendere il valore della biodiversità, l’importanza della consapevole conservazione e responsabilità nei confronti della natura, da possedere e tramandare alle future generazioni. Il Cras – conclude il presidente Bruno -, come dimostra anche la nascita del tenero esemplare di Aquila rapax nipalensis è un fiore all’occhiello dell’amministrazione provinciale di Catanzaro che deve essere preservato e potenziato nell’interesse della tutela dell’ambiente e la cultura ambientalista, alla base del rispetto e dell’amore che tutti quanti abbiamo per il Parco della Biodiversità”.
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