Da Ventimiglia a Reggio Calabria un esempio che va esteso in tutta Italia
«Invitiamo tutte le parrocchie d’Italia a seguire l’invito del vescovo di Ventimiglia Antonio Suetta ad accogliere i profughi. Di fronte a questi fratelli disperati occorre una mobilitazione generale di tutta la Chiesa, non solo singoli esempi virtuosi che già ci sono». L’appello viene da Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII. «Se tutte le parrocchie si attivassero saremmo in grado di rispondere a tutti – prosegue –. Inoltre eviteremmo di creare concentrazioni di immigrati e potremmo invece garantire l’inserimento di piccoli gruppi nelle comunità locali, favorendo una piena integrazione». Un modello di accoglienza diffusa viene da Reggio Calabria, dove la Comunità Papa Giovanni XXIII opera in rete con altre organizzazioni della Chiesa locale. «Qui siamo in prima linea – racconta Giovanni Fortugno, responsabile del Coordinamento sbarchi –. Vediamo questi fratelli arrivare, incrociamo i loro sguardi e non possiamo rimanere indifferenti. Ieri dalla nave sono scesi 629 vivi, e poi sono stati fatti scendere i 45 già morti, tra cui 3 bambini. Stasera faremo una veglia di preghiera nei pressi del container frigorifero dove sono custoditi i loro corpi. Pregheremo anche con le comunità musulmane. Qui tutte le parrocchie si sono già aperte all’accoglienza».