Tutto procede nel migliore dei modi in Egitto, dove si stanno svolgendo le prime elezioni libere. Dopo il crollo del regime di Mubarak, a seguito delle proteste della primavera scorsa, l’Egitto corre senza sosta verso una nuova democrazia partecipata. L’affluenza record nei seggi, dove si sono formate code di oltre 3 chilometri per esprimere la propria preferenza, è la prova lampante della voglia di democrazia di un popolo che da troppo tempo era anestetizzato da un regime strisciante. Nonostante gli enormi disagi causati dall’affluenza, le operazioni di voto si sono svolte nel migliore dei modi, il tutto in maniera ordinata e pacifica. La chiusura dei seggi è stata ritardata di circa 2 ore, per garantire a tutti la partecipazione. Nonostante l’affluenza da record, parecchi dei manifestanti di piazza Tahrir, hanno preferito rimanere a protestare, senza esprimere il proprio voto. Questo per la paura di vedere una presa massiccia del potere già in mano alla giunta militare, guidata da Hussein Tantawi. Per adesso tutto procede nel migliore dei modi, e si spera che la giunta provvisoria alla guida della transizione del paese, si faccia da parte nel momento in cui il popolo avrà deciso il proprio futuro e il proprio governo. Nonostante tutto stia filando liscio, i funzionari accusano un ritardo al voto in alcune circoscrizioni del Cairo per il ritardo con cui sono arrivate le schede elettorali e per la mancanza di inchiostro e di funzionari amministrativi. In Assiut, nel sud, l’esercito ha detto di aver ripreso il controllo dopo una sparatoria. Funzionari hanno smentito le notizie che gli elettori avrebbero attaccato i seggi elettorali. Ci sono state anche segnalazioni che al Cairo e Port Said, i numeri dei candidati ‘sulle schede di voto era stato cambiato. Il meccanismo di queste elezioni è molto complesso, infatti circa 50 milioni di persone hanno diritto di voto su una popolazione di oltre 85 milioni con candidati di 50 diversi partiti politici. Il nuovo parlamento dovrebbe avere un forte blocco islamista guidato dai Fratelli Musulmani. La composizione del nuovo parlamento rimane un incognita e non appare ancora chiaro se funzionerà e se sarà in grado di risolvere la situazione di stallo con le forze armate. I risultati ufficiali della prima fase del voto dovrebbero essere annunciati a breve, ma la composizione finale della camera bassa e alta del parlamento non sarà chiara fino a marzo.
Salvatore Borruto