In un Auditorium Comunale del Centro di Aggregazione Giovanile di Gioiosa Jonica strapieno di studenti, docenti e genitori, Gabriella La Rovere -medico, scrittrice, autore teatrale- ha rappresentato il monologo “Storia di un’attinia e di un paguro bernardo” tratto dal suo libro “L’orologio di Benedetta”, per la regia tecnica di Orietta Zamagni. Il lavoro teatrale racconta i 23 anni di vita vissuti con la figlia Benedetta, affetta da una malattia rara e da autismo. Si è trattato di un evento informativo-formativo-culturale, con forti denunce verso la scuola e le istituzioni (quale inclusione, quali diritti, il comportamento degli insegnanti curriculari, quale assistenza), il settore sanità (la “fame” dei luminari di proporsi dinanzi alla comunità scientifica con presunte scoperte che causano il tipo di disabilità, le aspettative di vita), la società civile (l’indifferenza e la solitudine, l’incapacità a capire i bisogni dei disabili e delle famiglie), ma anche delle problematiche all’interno della famiglia stessa. Gabriella ha concluso con messaggi e speranze di un futuro migliore. La platea ha seguito la rappresentazione in assoluto silenzio e concentrazione, fortemente provata emotivamente specialmente quando Gabriella ha trattato il problema dell’amore e del “dopo di noi” che tutti i presenti hanno sottolineato con scroscianti e prolungati applausi di approvazione e condivisione. Ma vi sono stati pure momenti del racconto che hanno fatto sorridere quando Gabriella raccontava delle “guerriglie” tra madre e figlia che sempre finivano: “Mamma ti voglio bene. Non mi lasciare mai”. Al termine dello spettacolo, Gabriella si è rivolta direttamente ai giovani “Siete voi il futuro di ‘mia figlia’. Io l’affido a voi. Rendetela felice perchè questo è il desiderio di tutti i genitori. Quindi, mi raccomando, non mi deludete in questo !” L’evento è stato organizzato dall’Associazione ADDA, dalla Consulta delle Associazioni, dall’Associazione Italiana Comuni dei Parchi in collaborazione con il Liceo Scientifico di Gioiosa Jonica, l’Istituto Tecnico per il Turismo di Marina di Gioiosa Jonica, l’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia, con il Patrocinio del Comune di Gioiosa Jonica. Hanno coordinato l’iniziativa Simona Coluccio, nella vesta di Vice Presidente della Consulta delle Associazioni e Vito Crea, presidente dell’ADDA -Associazione Difesa Diversamente Abili. Sono intervenuti Michele Galimi, presidente dell’AICP -Associazione Italiana Comuni dei Parchi- e Luca Giuseppe Ritorto, assessore alla Cultura e Servizi Sociali del Comune di Gioiosa Jonica. “La mia galoppata da Nord a Sud è nata da una richiesta fattami da Vito Crea, presidente dell’ADDA. La storia che ho raccontato, così scherzando e dicendo la verità, facendo sorridere e piangere, spero che in qualche maniera sia servita per cambiare l’atteggiamento verso la disabilità, ma sopratutto per far prendere coscienza di un problema vero, che esiste. Le persone con disabilità non sono persone con malattia, ma persone con disabilità. Si diversificano nella crescita, che per loro richiede più tempo. Motivo per cui gli obiettivi ed i vari traguardi invece di raggiungerli normalmente in un certo tempo ci mettono più tempo. Benedetta ha una malattia rara ed è anche autistica, quindi si inquadra nella disabilità a 360 gradi, nel senso che è disabile mentalmente ma anche fisicamente. Però Benedetta ha un talento musicale; lei scrive e parla l’inglese, lo spagnolo ed ora sta imparando il portoghese. Lei ha imparato da sola il computer, va sistematicamente su youtube, trova i corsi per l’insegnamento delle lingue e impara correttamente a parlare lingue straniere. Avere “un orecchio musicale” è stata la svolta. Ho capito la strada da percorrere e quindi ho fatto in modo che questo suo talento venisse fuori affinchè lei venisse riconosciuta come “persona” grazie al talento. Ha incominciato a suonare le percussioni, è diventata brava tanto da essere l’unica italiana invitata a Londra per partecipare al “Autism’s got talent 2014″ tenutosi a Londra alla presenza di 500 persone pervenute da tutto il mondo. La sua esecuzione è stata strepitosa, tanto da suscitare l’ovazione finale di tutto il pubblico. Dico queste cose per invitare i genitori a trovare il talento che si trova nei loro figli e indirizzarli verso una vita felice. Sicuramente non potranno lavorare -come neanche mia figlia potrà lavorare- però può vivere felice. Questo va bene per tutti”. Un grazie particolare agli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa di carattere sociale e di pubblico interesse.
Il Presidente dell’ADDA
Vito Crea
Il Presidente della Consulta
Vincenzo Logozzo