Nuovo no di Berlino agli Eurobond

Come se non bastasse la crisi in cui è sprofondata tutta l’Eurozona, anche per colpa dell’attendismo di Berlino, adesso il paese teutonico si dice ancora scettico all’adozione dei famosi Eurobond. Ma cosa si intende per Eurobond? Si tratta di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi facenti parte dell’eurozona, emesse da un’apposita agenzia dell’Unione Europea e garantite congiuntamente dagli stessi Paesi dell’eurozona.

Intanto nella giornata di ieri pesantissime perdite nei mercati azionari europei. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib dei titoli principali perde il 4,74%, ma scivolano anche le altre piazze continentali con Wall Street sotto pressione. A pesare sul vecchio Continente, come già accennato il no di Berlino agli Eurobond e l’allerta di Moody’s sulla Francia. Appesantite da bancari e industriali, Parigi e Francoforte cedono il 3%. Tonfo anche per Madrid (-3,48%, nonostante la schiacciante vittoria del Partito Popolare di Mariano Rajoy alle elezioni), mentre Londra perde il 2,62%.

La Francia intanto che fino a qualche giorno fa rideva del nostro paese, si trova sotto stretta osservazione da parte delle agenzie di rating, dopo che Moody’s ha lanciato l’avvertimento che potrebbe tagliare l’outlook, tenendo conto degli elevati tassi dei titoli francesi e delle deteriorate condizioni economiche. Futuro incerto dunque, sia per l’Europa che per gli Usa, i quali sarebbero in forte pericolo, addirittura a rischio default, perché l’apposita commissione creata da Obama, non è ancora giunta a un accordo per trovare 1.200 miliardi di dollari di risparmi e fra poco potrebbe rinunciare agli impegni presi di fronte al popolo americano.

Steffen Seibert, portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel, ha ribadito con forza la contrarietà di Berlino alla possibile introduzione degli Eurobond, dichiarando che: «Gli Eurobond non sono una panacea, vanno risolte le cause della crisi». Si è detto possibilista però a un vagliato studio delle proposte del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, il quale presenterà tre differenti proposte per l’introduzione degli Eurobond. La proprosta sarà strutturata in questa maniera:

–        la prima prevede la totale sostituzione delle emissioni di bond nazionali con Eurobond garantiti da tutti i paesi dell’area euro;

–       la seconda il lancio di eurobond affiancati da bond nazionali;

–       la terza idea sul tavolo prevede un’emissione congiunta di debito, ma ogni stato resta responsabile della propria quota.

Salvatore Borruto

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