Il 28 aprile i Camerati Calabresi ricordano a 71 anni dal suo omicidio S.E. Benito Mussolini, tutti i caduti della Repubblica Sociale Italiana, delle foibe, sotto i colpi della barbarie partigiana e tutti coloro che hanno creduto nell’onore e nella grandezza del popolo italiano. La destra calabrese celebrerà l’anniversario di un abominio consumato dai cosiddetti padri della Repubblica Italiana. Una commemorazione sarà celebrata a Reggio Calabria alle ore 17.00, a Piazza Martiri della Rivolta. Noi non scordiamo. Noi ricordiamo e ricorderemo tutti i nostri martiri. A prescindere dai numi tutelari della democrazia calabrese che in questo periodo vediamo più impegnati a frequentare i tribunali che a seguire le esigenze dei cittadini. Ad un anno dall’”obbedisco” dell’arcivescovo Morosini alla sinistra, per non celebrare la Messa in ricordo del Duce, dopo trentacinque anni che la stessa veniva officiata e grazie al “niet” comandato. La chiesa reggina è stata abbondantemente ripagata. Con le unioni civili e con il gay pride… La curia di Reggio Calabria recitò che “pur essendo lecito celebrare la santa messa in suffragio dei defunti, la celebrazione viene sospesa per la strumentalizzazione della stessa per fini politici”. Strumentalizzata da chi…Questa è stata la carità cristiana di Morosini. Tutti si sono ribellati lo scorso anno alla parola omicidio. Esempio di odio che si rincorre negli anni, nei decenni…L’odio dei vincitori. L’odio dei barbari. Falcomatà, Magorno, Bossio, Romeo. Oggi, invece, sono impegnati tra Reggio, Rende, Cosenza, Campania, Lazio, Lombardia, Gomorra, Sodoma… A cercare di fare la conta tra indagati ed arrestati. Come Diogene cercano con il lanternino la legalità, la trasparenza, la democrazia, a piedi scalzi, assieme a Rosy Bindi… Tra mafiosi, camorristi, ‘ndranghitisti… Il problema loro era solo la messa per il Duce. Nessun problema. Morosini ha perso noi, parte miserrima della comunità cattolica calabrese. Nel frattempo può aumentare i posti letto per i migranti con le sue associazioni. Aumentando il fatturato. Ma. Il problema di base per la sinistra rimane lo stesso. La parola omicidio la ribadiamo anche quest’anno. Perché fu un’esecuzione vera e propria decisa senza un processo. Quindi rimarrà nei secoli sempre un bieco omicidio. Come quelli che seguirono dopo la cosiddetta liberazione. Migliaia di uomini, donne e bambini trucidati. La memoria e l’onore dei vinti ci impedisce di lasciare correre tutte le bugie che l’ANPI quotidianamente tenta di propinarci.
Il presidente Vincenzo Vacalebre