E’ il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a rilanciare la battaglia per arrivare alla verità sul caso Regeni. “Non dimenticare la sua passione e la sua vita orribilmente spezzata”, ha affermato Mattarella al Meeting nazionale delle scuole per la pace. “Fare memoria è un atto di pace che, sono convinto, aiuterà queste giornate di Assisi a produrre nuovi frutti” ha poi concluso. Ildibattito intanto si accende a livello internazionale. E’ di qualche ora fa un editoriale del New York Times che prende di mira il governo egiziano e gli stati che continuano ad avere relazioni diplomatiche con Il Cairo. Il giornale chiede a gran voce sostegno per la battaglia dell’Italia iniziata dopo che l’Egitto non ha soddisfatto la richiesta di verità sul barbaro assassinio del ricercatore Giulio Regeni. “Gli abusi dei diritti umani in Egitto – si legge- sotto il presidente Abdel Fattah al-Sisi hanno raggiunto nuovi picchi, e nonostante ciò i governi occidentali che commerciano con l’Egitto e lo armano hanno continuato a fare affari come se niente fosse sostenendo che sono in ballo la sicurezza regionale e gli interessi economici” prosegue l’editoriale del New York Times. Gli abusi dovrebbero spingere i Paesi che hanno relazioni diplomatiche e commerciali con l’Egitto a riconsiderare i rapporti”. Nelle scorse ore una nuova rogatoria internazionale sul caso legato alle torture e alla morte di Giulio Regeni è stata inoltrata dalla procura di Roma. La richiesta ha seguito i consueti canali ministeriali e, per anticipare i tempi, anche per via consolare. Il documento dovrebbe approdare al Cairo nei prossimi giorni. E’ stato diviso in tre parti dal Procuratore Giuseppe Pignatone e dal pm Sergio Colaiocco.