Sale la tensione attorno al Zuccotti Park dopo lo sgombero degli indignados dei giorni scorsi. Dopo la reazione del movimento è arrivata un’ordinanza del giudice che ha autorizzato il ritorno dei manifestanti nel parco, ma di fatto ha vietato agli indignati newyorkesi, che da mesi protestano contro Wall Street, di accamparsi e portare tende. La polizia presidia la zona, mentre decine di attivisti continuano a protestare. Dopo oltre due mesi di proteste ininterrotte, la polizia nella nottata tra lunedì e martedì ha usato il pugno di ferro, sgomberando forzatamente tutta l’area divenuta un vero e proprio camping. La protesta si è alzata altissima, con slogan del tipo: «Ci potete sfrattare da Zuccotti Park, ma non cancellerete le nostre idee. Questa non è la fine, ma un nuovo inizio». Oltre 200 le persone finite sotto arresto, come confermato dalla polizia newyorchese, e tra i fermati c’è anche il consigliere comunale Ydanis Rodriguez, rimasto ferito al volto mentre cercava di rientrare a Zuccotti Park, e alcuni giornalisti, tra i quali un reporter di Associated Press e un altro del Daily News. Il sindaco della città della grande mela, Bloomberg, ha giustificato così l’azione: «La situazione ormai era intollerabile. Era diventato un luogo dove la gente andava non per protestare, ma per violare la legge, e in certi casi per fare del male agli altri. I manifestanti potranno tornare a Liberty Plaza, ma non saranno autorizzati ad utilizzare tende, sacchi a pelo e materassi». Situazione ad alta tensione che quasi certamente porterà a qualche scontro con le Forze dell’Ordine. La situazione nell’aria è carica di elettricità e solamente il buon senso potrà evitare eventuali sbocchi di violenza. Staremo a vedere l’evolversi dei fatti, anche se nelle intenzioni degli indignados d’oltreoceano pare che il moto di protesta non si fermi qui, ma prosegua in una serie di iniziative volte a scardinare questa situazione mondiale, dominata dalle banche.
Salvatore Borruto