Nuove sinergie tra Ricerca Marina, Istituzioni e Industria. Catania, 30 marzo 2016, Laboratori Nazionali del Sud – INFN
Domani, mercoledì 30 marzo a Catania, presso i Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) – via S. Sofia 62, saranno presentati i risultati finali del progetto di potenziamento delle infrastrutture di ricerca nell’ambito delle scienze marine nelle Regioni delle Convergenza Sicilia, Campania e Puglia EMSO-MedIT, coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e che vede il coinvolgimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’INFN, della Stazione Zoologica Anton Dohrn e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Contributo italiano al consolidamento dell’infrastruttura di ricerca europea EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory), il progetto EMSO-MedIT, si propone di sviluppare nuove sinergie tra Ricerca Marina, Istituzioni e Industria. Apriranno i lavori il Presidente dell’INGV, Stefano Gresta, il Direttore dei Laboratori Nazionali del Sud-INFN, Giacomo Cuttone, il Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro. Alla tavola rotonda interverranno tra gli altri: On.le Davide Faraone, Sottosegretario Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR); On.le Giuseppe Berretta; On.le Concetta Raia, Presidente Commissione Regionale UE; On.le Michele Giuffrida, Europarlamentare e membro Commissione Affari Regionali; Silvestro Greco, Senior Consult Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare; Salvatore Castaldo, Esperto tecnico scientifico MIUR. EMSO-MedIT (http://www.emso-medit.it/it/) è un progetto di potenziamento delle infrastrutture di ricerca marina in Sicilia, Campania e Puglia e rappresenta il contributo italiano alla infrastruttura ESFRI EMSO (www.emso-eu.org). L’obiettivo è quello di potenziare le infrastrutture marine e le dotazioni scientifiche e tecnologiche al fine di consolidare ed espandere la rete per il monitoraggio multidisciplinare dell’ambiente marino costiero e profondo e della colonna d’acqua; mettere in rete tutte le infrastrutture esistenti e potenziare la trasmissione realtime/near realtime, integrando le misure di sistemi osservativi fissi e rilocabili; costituire un sistema mobile di intervento da utilizzare per campagne di monitoraggio in siti di interesse strategico o in caso di emergenze ambientali. Il progetto EMSO MEDIT opera in stretta sinergia, nel Mediterraneo, con il telescopio sottomarino KM3NeT, infrastruttura di ricerca inserita nella nuova RoadMap ESFRI e che ha sede in Sicilia, a largo delle coste di Portopalo di Capo Passero. EMSO (http://www.emso-eu.org) è un’infrastruttura di ricerca europea su scala continentale nel campo delle scienze ambientali. E’ composta da osservatori in oceano aperto il cui obiettivo è quello di fornire flussi di dati al fine di affrontare le complessità dei cambiamenti climatici, la difesa dell’ecosistema marino e la mitigazione dei rischi naturali. I dieci paesi che partecipano al consorzio che gestisce questa infrastruttura (Italia, coordinamento, Spagna, Francia, Romania, Grecia, Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Germania, Olanda) intendono così promuovere attivamente la ricerca scientifica europea in ambiente marino, sotto l’egida della Commissione Europea. EMSO ha al suo attivo 11 osservatori marini e 4 siti per test in acque basse per il monitoraggio a lungo termine, anche in tempo reale, di processi ambientali che riguardano la geosfera, la biosfera e l’idrosfera e le loro interazioni. I siti sono posizionati in acque europee dall’Artico all’Atlantico al Mediterraneo fino al Mar Nero, formando così una infrastruttura europea su vasta scala al servizio della comunità scientifica internazionale.