Alla fine non ce la fa più e fugge. Questa la storia di un immigrato marocchino di 30 anni agli arresti domiciliari per spaccio di droga in provincia di Brescia, nell’abitazione di proprietà della zia di sua moglie, una donna italiana della sua stessa età. L’uomo sabato mattina, dopo averci pensato per settimane, ha telefonato ai carabinieri della città della Leonessa, ha fornito loro le proprie generalità e li ha avvertiti che stava uscendo di casa, violando la misura cautelare, per recarsi in treno a Bergamo per farsi arrestare. “Avvisate i vostri colleghi bergamaschi di venirmi a prendere alla stazione – ha detto – Non ce la faccio più a sopportare la zia di mia moglie, che abita al piano sotto il nostro e che è la proprietaria dell’appartamento dove sto scontando gli arresti domiciliari. E’ diventata ossessiva, viene ogni giorno in casa nostra a dirci che dobbiamo abbandonare l’alloggio, che lei, dopo la morte del marito, vuole vendere l’intero caseggiato e che io sono di intralcio. Meglio stare in carcere che continuare a vivere con una persona così. Perchè quello di Bergamo e non quello di Brescia? Perchè là si sta meglio”. L’extracomunitario ha fatto la valigia, ha salutato la consorte e ha preso il treno diretto a Bergamo. Una volta arrivato alla stazione ferroviaria del capoluogo orobico, è sceso dal convoglio, ha visto i carabinieri del Nucleo Radiomobile e si è presentato loro, esibendo la sua carta d’identità per farsi riconoscere. Quindi li ha seguiti in caserma, dove in una cella di sicurezza ha trascorso la Pasqua: i militari gli hanno offerto il pranzo a base di agnello. Ieri, al termine del processo per direttissima, la beffa: il 30enne è stato assolto perchè il fatto non costituisce reato e rispedito nella casa dalla quale era fuggito. Il giudice, infatti, non ha ritenuto che l’uomo volesse sottrarsi agli arresti domiciliari, ma solo allontanarsi da una situazione difficile e costituirsi. L’immigrato, attraverso il suo difensore, chiederà probabilmente di scontare i domiciliari in un’altra abitazione.